Indennizzo da 1,2 mld è come una finanziaria, a fronte di risorse per le opere insufficienti. L'ex ministro ricorda che l'Italia è scesa al 19° posto in Europa per le infrastrutture a fronte della seconda posizione nel 1970
"Un indennizzo da 1,2 miliardi? E' quasi come una finanziaria. Il problema generale è che le risorse del ministero delle Infrastrutture sono assolutamente insufficienti per realizzare le opere. Non entro nel merito delle sentenze, dico solo che è importante scongiurare la paralisi del ministero". Altero Matteoli, presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato, commenta così all'Adnkronos la notizia del ricorso in Cassazione da parte del dicastero contro l'indennizzo miliardario richiesto da Edoardo Longarini in esecuzione della sentenza della Corte d'appello di Roma (depositata l'8 luglio 2014) e del lodo arbitrale nel procedimento promosso per la quantificazione di danni subiti per gli appalti da lui rivendicati.
"Siamo scesi al 19° posto in Europa per le infrastrutture nel nostro Paese, nel 1970 eravamo in seconda posizione. Le sentenze di merito si eseguono e non si commentano, dico solo però -conclude Matteoli- che bisogna in ogni caso trovare il modo per evitare la paralisi del ministero delle Infrastrutture".
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