Panasonic investe in Europa e si lancia nel bianco

Diventare un top player in Europa nel settore degli elettrodomestici bianchi. Panasonic ci crede e ha deciso di investire realizzando sul suolo europeo una sede produttiva. Un piano di espansione varato dai vertici del colosso nipponico che ora deve decidere in quale paese aprire i battenti per produrre frigoriferi e lavatrici.

''Non è pensabile -dice all'Adnkronos il managing director Claudio Lamperti- produrre in Giappone o in qualsiasi altra parte del mondo e portare prodotti così ingombranti via nave in Europa. Da qui la decisione di impiantare una nostra fabbrica''. Sarà l'Italia la meta finale? Il manager la vede così: ''L'Italia? E' in Europa, quindi al momento non è esclusa''.

Anche perché l'azione del governo Renzi sembra stia scalfendo la patina di Paese immobile e incapace di gestire i cambiamenti. ''posso confermare- dice- che la percezione che il nostro headquarter ha dell'Italia è decisamente migliorata e credo che sia il management europeo che quello giapponese stiano cogliendo gli elementi positivi''.

Al momento è presto per dire quale sarà la decisione finale. Per ora tra i concorrenti c'è attenzione e attesa su come la Panasonic riuscirà a ritagliarsi spazio in un mercato piuttosto affollato di brand. ''Ma la società -spiega- nel mondo del bianco non è certo una novellina. Ha una storia molto lunga. La prima lavatrice è stata costruita nel 1951. Diciamo che è una storia di successo, ma non ancora in Europa''.

Come a dire dunque che il prodotto c'è e che la sfida è quella di far conoscere e far affermare il brand nel mondo del lavaggio e del freddo. La strategia, rivela il manager, sarà portata avanti sfruttando tecnologia e servizio. ''Oltre a un design interessante -spiega- abbiamo caratteristiche tecniche che ci permetteranno di mettere sul mercato frigoriferi in classe a+++, totalmente no frost, con tecnologia inverter, già in dotazione alle lavatrici.''

Ma non solo. Panasonic punta a scalare posizioni contando sulla ''grande affidabilità. Nel lavaggio la stiamo testando da tre anni e sta dando performance incredibili, con tassi di difettosità inferiori all'1% e con tempi di riparazione entro le 48 ore nel 97% dei casi''.