I dati dell'Istat del 'carrello della spesa' sono cresciuti dello 0,9% sul 2014 mentre quelli ad alta frequenza di acquisto -per effetto soprattutto dei rialzi dei carburanti – aumentano dello 0,4% in termini congiunturali e fanno registrare un tasso tendenziale nullo
I prezzi a marzo sono rimasti quasi fermi, con un leggero aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione su base annua pari a -0,1%, come a febbraio. Lo comunica l'Istat che segnala però come sia cresciuto il carrello della spesa aumentato dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2014 mentre a febbraio il rincaro era stato del +0,7%. ''I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto – per effetto soprattutto dei rialzi dei carburanti –aumentano dello 0,4% in termini congiunturali e fanno registrare un tasso tendenziale nullo (era -0,5% il mese precedente)'', spiega l'Istat.
''Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, 'l'inflazione di fondo' scende a +0,4% (da +0,6% di febbraio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,5% (era +0,7% il mese precedente)'', continua l'Istat. ''Il rialzo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+3,9%), per effetto dei marcati rialzi dei carburanti; a contenere l’aumento è la diminuzione – influenzata da fattori stagionali – dei prezzi dei vegetali freschi (-3,2%)'', continua la nota. ''L’inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,1% (era -0,2% a febbraio)'', conclude l'Istat.