Il piano segna "una svolta nell'atteggiamento di politica economica dell'Ue" ma "andrà vagliato e monitorato attentamente a tutti i livelli, politici, da istituzioni e governi in sede Ecofin, e anche in termini progettuali. Serve un continuo monitoraggio"
In Italia "i problemi strutturali sono precedenti alla crisi". Per questo, deve proseguire sul percorso delle riforme "per aggredire le cause della crisi e aprire a nuove opportunità di investimento". Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in audizione in commissione Bilancio alla Camera, parla del piano Juncker ma tiene sempre in primo piano lo scenario nazionale, avvertendo che il successo del piano Juncker dipenderà soprattutto dal "suo impatto concreto". Perché la caduta degli investimenti è "un vulnus" in tutta Europa.
Un piano, quello del presidente della Commissione Ue, che ha un target ambizioso ma realizzabile. "L'obiettivo di leva del piano Juncker" di attivare 315 mld di investimenti "è ritenuto realistico" dalle istituzioni europee. Più in generale, rileva Padoan, il piano segna "una svolta nell'atteggiamento di politica economica dell'Ue" ma "andrà vagliato e monitorato attentamente a tutti i livelli, politici, da istituzioni e governi in sede Ecofin, e anche in termini progettuali. Serve un continuo monitoraggio".