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04 aprile 2015 | 10.04
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In Italia i segnali di ripresa economica, seppur ancora timidi, cominciano a vedersi e gli italiani guardano con un po' più di fiducia al futuro. Sul versante macro-economico, gli effetti di un euro più debole, tassi ridotti e prezzo dimezzato del petrolio iniziano a essere ben visibili negli indicatori, alcuni dei quali sono al top da quattro anni

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In Italia i segnali di ripresa economica, seppur ancora timidi, cominciano a vedersi e gli italiani guardano con un po' più di fiducia al futuro. Sul versante macro-economico, gli effetti di un euro più debole, tassi ridotti e prezzo dimezzato del petrolio iniziano a essere ben visibili negli indicatori, alcuni dei quali sono al top da quattro anni. Confindustria stima un Pil che viaggia verso un +0,2% nel primo trimestre unitamente ad un miglioramento sul fronte dell'occupazione grazie alle assunzioni stabili con contratto a tutele crescenti sull'onda degli sgravi contributivi validi da gennaio.

Con questi presupposti, i consumi delle famiglie iniziano a ripartire. A partire dal mercato immobiliare: le compravendite tornano a crescere (+1,8% nel 2014 dopo sette anni di risultati negativi) e nell'ultimo trimestre le transazioni hanno fatto regsitrare un +5,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. Per il 2015 secondo Nomisma i mutui erogati segneranno un +30%, pari a 32 miliardi di euro.

Anche per il settore delle costruzioni, dopo una lunga crisi, si intravedono segnali positivi. "Nel 2014, rispetto al 2013, abbiamo registrato una crescita del 2,2% del mercato delle compravendite che ci fa ben sperare" afferma Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance, sottolineando gli "ottimi risultati in città come Firenze (22,2%), Roma (11,8%) ma anche nelle piccole città".

Questo generale miglioramento è dovuto, secondo Buzzetti, sia a fattori tecnici, "ma anche alla disponibilità delle famiglie, che hanno liquidità a disposizione, a voler ripartire. E ha contato anche l'azione fatta sui mutui, ad esempio con l'accordo con Cassa depositi e prestiti, e in generale con un'offerta migliore da parte delle banche, con tassi di interesse più bassi".

Un forte segnale di fiducia per i consumi delle famiglie arriva infine dal settore dell'auto, dove la ripresa è in corso già da tempo e il mercato continua ad accelerare. Dopo la crescita del 4,3% nel 2014 e quelle dell’11,3% a gennaio e del 13,2% a febbraio, a marzo c'è stato le immatricolazioni hanno messo a segno un incremento del 15,1% e per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, si può davvero iniziare a parlare di ripresa.

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