cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Pasta: Divella, no a quella che non si scola, va difesa storicità made in Italy

11 aprile 2015 | 17.00
LETTURA: 4 minuti

L'ad dell'omonima azienda di pasta: "Dobbiamo salvaguardare la tradizione che tutti ci riconoscono". Sulle farine alternative: "Sono mode, credo di più nei prodotti senza glutine o al biologico quando finalmente il settore si moralizzerà"

Immagine di repertorio (Infophoto)
Immagine di repertorio (Infophoto)

"No alla pasta che non si scola, pronta in due minuti o in scatola, va difesa la storicità del made in Italy". A dirlo all'Adnkronos è Vincenzo Divella, amministratore delegato dell'omonima azienda di pasta, che boccia le novità lanciate sul mercato nel corso degli anni.

Ultima in ordine di tempo la pasta che si cuoce senza bollire nell'acqua e che quindi non si scola, prodotta da Barilla solo per gli Stati Uniti. "Non conosco questo nuovo prodotto", precisa Divella, ma "io sono contrario. A mio avviso noi per primi non dovremmo fare queste prove perché vanno contro la storicità del made in Italy che presuppone che la pasta si metta in acqua e dopo la bollitura si scoli e si mangi".

"E' vero - ammette - che più si fanno cose nuove più il cliente si attacca al marchio ma è importante difendere la tradizione perché ce la riconoscono tutti. Altrimenti tutti faranno la pasta e non guarderanno più a quella qualità italiana per cui oggi sono pronti a pagare di più".

Il mercato infatti è in espansione. "La dieta mediterranea trionfa dapertutto - osserva Divella - Si mangia la pasta anche in Cina, tutti i grandi pastai italiani stanno invadendo il Paese chi in partnership, chi da solo, chi trovando un importatore. Poi c'è l'India, se riusciamo a entrare anche lì - sottolinea - non basterà la pasta per gli italiani".

"Le nazioni dove c'è più richiesta di prodotto - continua - restano l'America, l'Australia, il Giappone. Poi la Germania, la Francia, l'Inghilterra dove siamo tutti da anni".

Oltre ovviamente all'Italia. "Noi l'anno scorso - afferma - abbiamo fatto un 2-3% in meno ma il dato non è dovuto a una flessione dei consumi ma a un migliore utilizzo del prodotto". "La pasta cotta che avanzava - spiega - prima si buttava ora, probabilmente più al Sud che al Nord, diventa frittata di pasta la sera. La pasta secca di diversi tipi che resta si mette insieme e si mangia con i legumi. La crisi è anche questo: un maggior utilizzo del prodotto senza buttare niente".

Tornando a parlare delle possibili innovazioni nel campo della pasta, Divella osserva: "Nel nostro settore sono pochissime. Si può fare qualche formato in più, noi facciamo 160 formati ma di questi solo 30 girano ogni giorno".

"Per quanto riguarda la qualità ormai, con le tecniche moderne di produzione e con i grani che abbiamo nel mondo, riusciamo a fare un ottimo prodotto", sottolinea.

"Novità - continua - possono esserci nell'innovazione tecnologica ma quella non dipende da noi, noi la acquistiamo. Io ad esempio sto sostituendo una macchina che fa 250 quintali al giorno di spaghettami con una che, nello stesso spazio, ne farà 1750 quintali".

Poca fiducia da parte del produttore nelle farine alternative. "Sono mode - sottolinea - come prima lo era la pasta integrale. Si dice che siano migliori per la salute ma nessuno lo ha provato. E allora - chiede - perché pagare di più soprattutto ora che si bada anche a qualche centesimo sulla pasta?"

"Noi - prosegue - facciamo semole classiche e farine classiche e così continueremo a fare. Facciamo anche pasta integrale ma a fronte di 10mila quintali di pasta normale secca al giorno, faremo 50 quintali di pasta integrale al giorno".

"Credo di più - aggiunge Divella - nei prodotti senza glutine di cui si sente la necessità o al biologico quando finalmente il settore si moralizzerà perché in questo momento a mio avviso non tutti fanno un prodotto biologico che è effettivamente biologico. Lo dico - conclude - con molta serietà e sincerità".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza