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Ue: Draghi, prospettive più luminose, misure Bce efficaci

18 aprile 2015 | 10.38
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Intervento del presidente della Bce all'Imcf, il braccio operativo del Fondo monetario internazionale. G li acquisti di titoli pubblici da parte della Bce andranno avanti almeno fino a l settembre 2016. Fmi, ripresa globale continua anche se crescita resta moderata. Mercoledì scorso la clamorosa contestazione di una manifestante che ha interrotto la conferenza stampa di Draghi

Mario Draghi, presidente della Bce (Infophoto)
Mario Draghi, presidente della Bce (Infophoto)

"La situazione economica e le prospettive a breve termine per l'area euro sono attualmente più luminose di quanto non lo siano state per diversi anni". Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, inizia così il suo discorso depositato all'International Monetary and Financial Committee (Imfc), il braccio operativo del Fondo monetario internazionale.

Sono "diversi i fattori che contribuiscono a rafforzare la fiducia" e che portano a credere che la "ripresa debole e squilibrata vissuta fino ad ora guadagnerà forza e ampiezza". La determinazione della Bce nel raggiungere il suo mandato sulla stabilità dei prezzi, il rafforzamento del settore finanziario, le politiche macroeconomiche accomodanti, le sane politiche fiscali e la determinazione da parte dei governi dell'area euro a perseguire riforme strutturali "dovrebbero permettere alla zona euro di intraprendere un percorso di crescita sostenibile in un contesto di stabilità dei prezzi. La ripresa in atto, iniziata quasi due anni fa, sta oggi - sostiene Draghi - più fermamente prendendo piede".

Gli ultimi dati suggeriscono che sta guadagnando "ulteriore slancio dalla fine del 2014", per cui guardando al futuro, "la ripresa economica dovrebbe allargarsi e rafforzarsi gradualmente" ma "continuerà ad essere rallentata da aggiustamenti di bilancio necessari in un numero di settori e dal passo lento con cui le riforme strutturali vengono implementate".

I rischi legati all'outlook di crescita dell'Eurozona, pur continuando ad essere al ribasso, "sono diventati - spiega il numero uno della Be, Mario Draghi - più bilanciati grazie alle recenti decisioni di politica monetaria, al calo dei prezzi del greggio e a un più basso tasso di cambio dell'euro". La politica monetaria della Bce "continua a mirare a salvaguardare la stabilità dei prezzi" e sul tema dell'inflazione sono state messe in campo "una serie di misure sia convenzionali e non convenzionali": gli acquisti di titoli pubblici da parte della Bce andranno avanti fino a "settembre 2016 e in ogni caso - annuncia - continueranno fino a che il consiglio non vedrà un sostenuto aggiustamento dell'inflazione in linea con il nostro obiettivo di un tasso vicino al 2% nel medio termine".

Per Draghi "vi è la prova evidente che le nostre misure di politica sono efficaci" e che abbiano determinato un "miglioramento considerevole delle condizioni finanziarie e dei prestiti per imprese e famiglie, con un aumento della domanda di credito". Ma i Paesi membri dell'Area euro fare e continuare a fare la loro parte, sostiene Draghi. "Molti Paesi stanno ancora facendo i conti con sfide significative sul consolidamento per ridurre l'alto debito e per garantire sostenibilità fiscale". Condividendo quanto sostenuto dal Fondo monetario internazionale nel suo Fiscal Monitor, ossia che i periodi economicamente buoni prima della crisi non sono stati usati dalle economie avanzate per costruire sufficienti cuscinetti fiscali, Draghi evidenzia che ora "i Paesi dell'area euro devono fare progressi sufficienti verso i loro obiettivi di bilancio di medio termine".

Oltre alle politiche fiscali, per il governatore della Bce è importante continuare a implementare le riforme strutturali, che "non sono semplicemente nell'interesse dei singoli Paesi ma sono anche la chiave per rafforzare la resistenza e garantire il funzionamento senza intoppi dell'Unione economica e monetaria e per sostenere la crescita a livello globale".

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