Nel 2013, secondo i dati dell'Eurostat, erano rispettivamente al 128,5% e al 2,9%. Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi), rileva l'Istat, è risultato positivo e pari al 1,6% del Pil, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al 2013.
Il rapporto debito/pil dell'Italia nel 2014 è salito al 132,1% dal 128,5% del 2013 (123,1% in 2012) mentre il rapporto deficit/pil è salito dal 2,9% del 2013 al 3% nel 2014 (3% nel 2012). Lo rende noto Eurostat in un comunicato.
Anche l'Istat ha diffuso i dati sui conti pubblici nel 2014 dai quali emerge che l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (-49.056 milioni di euro) è stato pari al 3% del Pil, risultando in aumento di circa 1,6 miliardi rispetto al 2013 (-47.455 milioni di euro, corrispondente al 2,9% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari al 1,6% del Pil, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al 2013.
La spesa per interessi che, secondo le nuove regole, non comprende più l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 4,7% del Pil, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al 2013.
I dati del debito delle Amministrazioni Pubbliche per gli anni 2011-2014 sono quelli pubblicati dalla Banca d’Italia e sono anch’essi coerenti con il nuovo Sistema Europeo dei Conti (Sec 2010). Alla fine del 2014 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della Uem, era pari a 2.134.920 milioni di euro (132,1% del Pil). Rispetto al 2013 il rapporto tra il debito delle AP e il Pil è aumentato di 3,6 punti percentuali.