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L'Ance rilancia, Buzzetti: "Nell'edilizia è notte fonda ma si vede qualche chiarore"

27 aprile 2015 | 18.58
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Ricorre a una metafora il presidente dell'Ance per commentare i dati di Confartigianato: "Ora, bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo perché si faccia luce piena" per rilanciare il settore

L'Ance rilancia, Buzzetti:

"Per l'edilizia è ancora notte fonda ma possiamo dire che comincia a intravvedersi il chiarore dell'alba. E, ora, bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo perché si faccia luce piena" per rilanciare il settore, come motore della ripresa dell'economia. Ricorre a una metafora il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, nel commentare i dati diffusi oggi da Confartigianato che fotografano la profonda crisi in cui versa il settore delle costruzioni, soprattutto se si fa il confronto con gli altri Paesi europei.

"Hanno ragione - spiega Buzzetti all'Adnkronos - a dire che gli altri Paesi hanno invertito la tendenza e dobbiamo ricordare che Paesi come Francia e Spagna hanno spinto molto sull'edilizia negli anni scorsi mentre in Italia il settore è ancora in forte difficoltà". Ma "dobbiamo riconoscere i segnali oggettivi che si stanno manifestando già dagli mesi del 2014 e nei primi mesi di quest'anno", evidenzia il presidente dell'associazione dei costruttori edili. E' il caso del mercato immobiliare residenziale dove, dopo sette anni consecutivi di calo delle compravendite (-53,6% tra il 2007 e il 2013), nel corso del 2014 si registra un'interruzione del trend negativo con una crescita del 3,6% rispetto al 2013. Anche sul fronte dei lavori pubblici nel corso del 2014, sottolinea Buzzetti, dopo anni di pesanti contrazioni, si segnale un aumento dei bandi di gara pubblicati sia in termini di numero (+30,4% rispetto al 2013) che di valore (+18,3%). Nel primo bimestre si conferma il trend di crescita del numero dei bandi pubblicati anche se non si stabilizza la crescita in termini di importo. Inoltre, si registra un miglioramento sul fronte dei mutui erogati. "Un minimo di fervore - dice Buzzetti - si è visto almeno nelle grandi città".

"Certo partivamo da valori così bassi che questo recupero non intacca ancora la crisi nera del settore", rileva Buzzetti che ricorda anche i venti anni di mancati investimenti in infrastrutture. A livello statale, dal 1990 al 12014, le previsioni di spesa segnano una fortissima riduzione delle spese in conto capitale, -47,5%, a fronte di un consistente aumento della spesa corrente al netto degli interessi del debito pubblico, +34%.

In particolare, le risorse per nuove infrastrutture hanno subito nello stesso periodo una riduzione del 66%. Una crisi, dice ancora, che ha avuto effetti devastanti sull'occupazione: i posti di lavoro persi nelle costruzioni sono stati 522 mila che raggiungono le 790 mila unità considerando l'indotto. "Ora - afferma Buzzetti - c'è un contesto favorevole per la ripresa: dall'iniezione di liquidità della Bce all'euro debole e al basso prezzo del petrolio. Ma perchè questa voglia di ripresa divenga concreta e perchè questo sia veramente l'anno dell'Italia, bisogna puntare sull'edilizia. Bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo con una forte botta per il settore". L'Ance è pronta a fare la sua parte, assicura Buzzetti. L'occasione per presentare le proprie proposte è quella del 'Building day' in programma per il 29 aprile. "Presenteremo e consegneremo al Governo un piano di piccoli cantieri pronti a partire, in attesa di finanziamenti o bloccati dal patto di stabilità interno, frutto della ricognizione fatta sul territorio attraverso il sistema Ance. Si tratta di opere utili, cose che servono al Paese proprio per dare la sensazione evidente che possiamo rimetterci in moto, come è avvenuto in Francia e Spagna". Quindi, "è vero che per l'edilizia è ancora notte fonda ma vediamo il chiarore dell'alba. L'importante però - ammonisce Buzzetti - è scongiurare il rischio di una nuova eclisse".

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