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L'economista Di Taranto, frenare il capitalismo di relazione apre a trasparenza

04 maggio 2015 | 14.51
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Il docente della Luiss all'Adnkronos: "E' un cambio di passo che serve al Paese. Il nostro sistema industriale che è 'banking oriented' deve traghettarsi verso un capitalismo 'market oriented' e lasciare la dimensione familiare". L'80% delle aziende italiane è a carattere familiare, ma solo il 10% arriva alla terza generazione

Giuseppe Di Taranto, Luiss
Giuseppe Di Taranto, Luiss

Lasciarsi alle spalle il 'capitalismo di relazione' è "un cambio di passo che serve al Paese", ma "bisogna passare da un 'capitalismo di relazione' ad un 'capitalismo istituzionale' che allenta la pressione delle lobby e sposta il peso del capitalismo sulle istituzioni democraticamente elette dal popolo. E tutto ciò porta più trasparenza" nel sistema Paese. E' l'economista Giuseppe Di Taranto a intervenire così, parlando con l'Adnkronos, sull'input lanciato oggi dal Premier Matteo Renzi che ha definito 'morto il capitalismo di relazione'. "Il passaggio dal 'capitalismo di relazione' a quello 'istituzionale', e intendo Parlamento italiano ed europeo o Governo, cioè istituzioni elette democraticamente - argomenta il titolare di Storia dell'Economia delle imprese della Luiss - comporta una maggiore trasparenza perchè lo sviluppo del Paese non si basa più su rapporti di pressione lobbistiche ma su rapporti chiari e democratici". Inoltre, osserva l'economista, "il nostro sistema industriale che è 'banking oriented' deve traghettarsi verso un capitalismo 'market oriented', l'impresa deve essere cioè finanziata non solo dalle banche ma dal capitalismo azionario".

E ciò vuol dire, spiega Di Taranto, "che non necessariamente bisogna lasciare la propria impresa nell'ambito familiare". Un ambito, evidenzia, che "troppo spesso vede morire le aziende". Ed i dati parlano chiaro. Di Taranto riferisce infatti che "circa l'80% delle imprese italiane sono a carattere familiare, di cui il 60% ha un management composto dal nucleo familiare. Ma, in questo quadro, solo un quarto di queste aziende sopravvive nel passaggio dalla prima alla seconda generazione e appena il 10% arriva alla terza generazione".

Per evitare quindi, come "dimostrano le statistiche e le analisi scientifiche", la fine di un'impresa, bisogna lasciare l'ambito familiare e allargare l'impresa ad una gestione manageriale esterna, ad una gestione e visione aperta al mercato e all'internazionalizzazione" afferma ancora Di Taranto. Il cambio di passo, prosegue l'economista, "determina maggiore vitalità: se i soldi non arrivano dalle banche possono arrivare dal mercato che immette più linfa nel sistema imprenditoriale e allarga la visione grazie all'internazionalizzazione". "Questo passaggio, l'internazionalizzazione, è ancora troppo debole in Italia ma bisogna rivitalizzare il sistema imprenditoriale per rivitalizzare il Paese". Inoltre, conclude Di Taranto, "il passaggio al 'capitalismo istituzionale' e non più di 'relazione' porta maggiore trasparenza perchè non si basa più su rapporti di pressione".

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