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Poletti stringe sulla cassa integrazione, a studio taglio durata ma con 'bonus'

22 maggio 2015 | 19.28
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Sono i dirittura d'arrivo gli ultimi tre decreti attuativi del Jobs act. Il ministero del Lavoro, tra riunioni fiume e contatti informali con tutte le parti sociali, sta tirando le conclusioni sulla riforma degli ammortizzatori sociali, la creazione dell'Agenzia Unica ispettiva e le politiche attive

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Sono i dirittura d'arrivo gli ultimi tre decreti attuativi del Jobs act. Il ministero del Lavoro infatti, tra riunioni fiume e contatti informali con tutte le parti sociali, sta tirando le conclusioni sulla riforma degli ammortizzatori sociali, la creazione dell'Agenzia Unica ispettiva e le politiche attive con cui supportare il mercato del lavoro ed arrivare per tempo al traguardo fissato per giugno. Mercoledì prossimo è prevista la convocazione da parte del ministro Giuliano Poletti, di sindacati, Confindustria, banche e assicurazioni nonché del terzo settore per chiudere il cerchio prima del varo dei provvedimenti da parte del Cdm e dell'invio dele deleghe al Parlamento.

La partita più attesa, ovviamente, è quella sugli ammortizzatori sociali. Un puzzle in composizione anche se al momento le ipotesi di lavoro sembrano ancora aperte: la cassa integrazione, ad esempio, a quanto si apprende, verrebbe eliminata in caso di cessazione 'definitiva' dell'azienda mentre l'autorizzazione all'utilizzo di Cigo o Cigs, per imprese non decotte, sarebbe consentita 'solo successivamente' all'utilizzo di contratti di solidarietà.

Taglio in vista, invece, per il tetto massimo di durata della Cig che il governo vorrebbe abbassare da 36 a 24 mesi in un quinquennio anche se è allo studio l'ipotesi di ammorbidire la norma con la previsione di un 'bonus', una sorta di 'premio in Cig, per quelle aziende che abbiano optato per i contratti di solidarietà. Il meccanismo prevederebbe, infatti, l'utilizzo di un tempo aggiuntivo di Cig o Cigs che potrebbe aggirarsi intorno al 50% di quello utilizzato per la solidarietà entro il limite massimo di 36 mesi. Anche il meccanismo del conteggio del quinquiennio entro cui utilizzare gli ammortizzatori potrebbe essere rivisto facendo scattare il cronometro dal momento in cui le aziende attivano la cassa e non più su periodi 'predefiniti' per tutti.

Novità anche sul fronte del finanziamento Cig. Le ipotesi del governo prevederebbero un taglio delle aliquote base, di circa il 10%, con cui le aziende finanziano il fondo ad hoc contestualmente all'aumento, in un range tra il 10% e il 15%, del cosiddetto ticket d'accesso che le imprese pagano al momento dell'utilizzo degli ammortizzatori. Ammortizzatori che verrebbero estesi comunque anche a realtà fino ad oggi escluse.

Non sembra però che la possibilità di accedere a Cig e Gigs possa essere ampliata indistintamente a tutte le imprese sotto i 15 dipendenti; per questo Poletti starebbe ragionando sulla creazione di una 'terza' soglia. I sindacati comunque restano in allerta mentre ancora oggi uno studio Uil, coordinato dal segretario confederale Guglielmo Loy, quantifica peso ruolo e importanza della Cig. A fronte di un calo di richieste di ore autorizzate pari al 40,9% nei primi quattro mesi del 2015, dice la confederazione di via Lucullo, per complessive 231 milioni di ore, gli ammortizzatori hanno comunque 'salvato' circa 340 mila posti di lavoro.

Buone notizie infine, sull'Agenzia unica ispettiva. Dal decreto, infatti, a quanto si apprende, sarebbe stato stralciato sia lo spostamento di personale in esubero che il previsto taglio dei presidii, ridotto, questo, probabilmente a pochissime unità.

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