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Martedì le 'Considerazioni' di Visco, faro su crescita e aggregazioni fra popolari

24 maggio 2015 | 12.05
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I temi caldi per l'assemblea di Bankitalia: la crescita che non decolla e i posti di lavoro che vanno ricreati, con le riforme strutturali da portare avanti. Ma anche le difficoltà del credito, con il nodo 'Bad bank' e una nuova tornata di aggregazioni in vista, a partire dalle popolari

Martedì le 'Considerazioni' di Visco, faro su crescita e aggregazioni fra popolari

La crescita che non decolla e i posti di lavoro che vanno ricreati. Con il leit motiv delle riforme strutturali sempre in primo piano. Ma anche le difficoltà del credito, con il nodo 'Bad bank' che spetta alla politica sciogliere, e l'azione di Vigilanza in una fase particolarmente 'calda', con una nuova tornata di aggregazioni in vista, a partire dalle popolari. Cresce l'attesa per le Considerazioni finali che il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, leggerà martedì nel Salone dei Partecipanti di Palazzo Koch.

Lo scenario macro su cui si snoderà l'analisi del numero uno di Via Nazionale è quello già delineato nell'ultimo Financial Stability Report. In un contesto di ripresa per l'area euro, le prospettive di crescita restano disomogenee e per l'Italia la stima più realistica per il 2015 resta lo 0,7% indicato anche dal Fondo Monetario Internazionale. E se da una parte agiscono a sostegno della crescita le decisioni della politica monetaria, con il Quantitative easing che sta già producendo i suoi effetti concreti, dall'altra restano alcuni rischi. A partire dalla situazione in Grecia, che è un fattore di potenziale instabilità. E se l’Eurosistema è pronto a fronteggiare gli effetti sui mercati finanziari di un aggravamento delle tensioni, è anche vero che un deterioramento della situazione potrebbe avere sviluppi difficili da prevedere.

In Italia, e il Governatore con ogni probabilità lo ripeterà con forza, solo il ritorno a una crescita sostenuta può assicurare la svolta necessaria per lasciare definitivamente alle spalle gli anni della crisi. Un percorso che passa necessariamente per l'attuazione di quelle riforme strutturali indispensabili per ricostruire la fiducia e, a cascata, sostenere la capacità di investire delle imprese. Il ritorno alla crescita e il rialzo dell’inflazione, del resto, possono e devono accelerare il riequilibrio dei conti pubblici. E questo è un altro degli assi portanti che non mancherà nelle Considerazioni del Governatore. Senza entrare direttamente nel merito delle scelte operate dal Governo, Visco potrebbe esprimere apprezzamento per l'indirizzo di fondo dell'ultimo provvedimento sulle pensioni, imposto dalla sentenza della Consulta sul blocco delle indicizzazioni: l'attenzione al rispetto degli impegni sul consolidamento dei conti presi con Bruxelles.

Come spesso ripete nei suoi interventi pubblici, il Governatore dovrebbe tornare a ribadire la necessità che la politica economica nazionale sia integrata in una visione 'illuminata' della politica comunitaria. Fondamentali in questo senso, da una parte e dall'altra, il rispetto delle regole, e quindi del Patto di stabilità e crescita, e un'assunzione di responsabilità chiara nel sostegno alla crescita, lasciando alle spalle una stagione di rigorosa austerità che ha mostrato tutti i suoi limiti. Spazio nelle Considerazioni del numero uno di Via Nazionale anche al tema del lavoro, decisivo per invertire definitivamente la rotta. Anche in questo caso, il richiamo dovrebbe avere un carattere prevalentemente strutturale: la domanda di fondo cui trovare risposte esaustive è cosa si deve fare per delineare un nuovo paradigma del lavoro, in un contesto profondamente cambiato a causa del rapidissimo progresso tecnologico degli ultimi due decenni.

Altrettanto rilevanti nelle Considerazioni Finali saranno gli aspetti più strettamente legati alla Vigilanza e alle prospettive finanziarie. Su questo fronte è l'ultima audizione in Senato di Visco a suggerire i temi che saranno riportati anche martedì all'attenzione di banchieri e rappresentanti delle istituzioni presenti in platea. A limitare gli effetti delle mosse a livello europeo sul nostro Paese, evidenziava in quella occasione, sono "i lunghi tempi per la trasposizione delle regole europee nell'ordinamento nazionale" che "ostacolano l'impegno e la partecipazione attiva del nostro paese al processo di integrazione finanziaria europea". Tempi che secondo Visco "possono incidere sulla stessa credibilità della nostra azione". Il governatore si riferiva, in particolare, al meccanismo di risoluzione unico delle crisi. Sul tavolo resta, poi, il problema delle sofferenze. Come certifica l'ultimo Financial Stability Report: "il protrarsi della debolezza dell’attività economica e il recepimento nei bilanci bancari dei risultati della revisione della qualità degli attivi hanno determinato un aumento dei flussi di prestiti deteriorati nell’ultimo trimestre del 2014". E la risposta caldeggiata da Bankitalia, che il Governatore tornerà a indicare, è quella dell'istituzione di "una società specializzata per l’acquisto di crediti deteriorati (asset management company) e la conseguente riduzione del peso delle partite anomale nei bilanci delle banche". Una soluzione che "avrebbe numerosi e importanti effetti positivi": comporterebbe minori costi di gestione a una maggiore trasparenza dei bilanci; eliminerebbe i restanti vincoli all’offerta di prestiti, contribuendo a riavviare il mercato del credito e la ripresa degli investimenti; creerebbe le premesse per processi di aggregazione.

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