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Italiani risparmiatori: riserve famiglie e aziende +70 miliardi in un anno

01 giugno 2015 | 12.51
LETTURA: 3 minuti

Studio Unimpresa, denaro in depositi e conti correnti sale a 1.551 miliardi (+4,68%)

(Infophoto)
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Da marzo 2014 a marzo 2015 i salvadanai degli italiani sono passati da 1.482 miliardi di euro a 1.551 miliardi in salita di quasi 70 miliardi (+4,68%). A rivelarlo è uno studio di Unimpresa. Per il presidente Longobardi si tratta di "uno degli effetti perversi del rigore: anche se i soldi ci sono non circolano". L'onda lunga della crisi e la paura di nuove tasse stoppano i consumi delle famiglie, frenano gli investimenti delle aziende e congelano la liquidità delle banche: crescono, così, di 70 miliardi di euro le riserve, vale a dire il denaro lasciato nei depositi e nei conti correnti.

Nell'ultimo anno i salvadanai delle aziende, dei cittadini, degli istituti di credito, delle onlus, delle assicurazioni e dei fondi pensione sono aumentati, complessivamente, da 1.482 miliardi a 1.551 miliardi in crescita di 69,4 miliardi (+4,6%). Per le famiglie l'incremento dei tesoretti è pari a 20,7 miliardi (+2,39%) e per le aziende a 11 miliardi (+5,59%), mentre per le banche, che continuano a tenere serrati i rubinetti dei prestiti (in calo di 22 miliardi), la liquidità è cresciuta di 42,7 miliardi (+13,30%). Questi i dati principali di una analisi del Centro studi di Unimpresa sull'andamento delle riserve italiane da marzo 2014 a marzo 2015.

Secondo il rapporto, basato su dati della Banca d'Italia, nell'ultimo anno le riserve degli italiani sono passate da 1.482,5 miliardi a 1.551,9 miliardi in salita di 69,4 miliardi (+4,69%). Nel dettaglio, i depositi delle famiglie sono saliti di 20,7 miliardi (+2,39%) da 869,6 miliardi a 890,3 miliardi; i tesoretti delle imprese familiari sono cresciuti di 1,9 miliardi (+4,40%) da 44,4 miliardi a 46,4 miliardi; per le onlus (organizzazioni non lucrative senza scopo di lucro), l'incremento è pari a 254 milioni (+1,08%) da 23,4 miliardi a 23,6 miliardi. Anche le aziende bloccano le uscite e non investono: così aumenta la liquidità delle imprese di 11 miliardi (+5,59%) da 196,7 miliardi a 207,7 miliardi. Il comparto relativo alle assicurazioni e ai fondi pensione è l'unico che ha fatto registrare una diminuzione: le riserve sono calate di 7,2 miliardi (-26,97%) da 26,8 miliardi a 19,6 miliardi.

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