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Visco: "Contro la crisi indispensabili interventi strutturali, non fermarsi"

02 giugno 2015 | 13.56
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Il governatore della Banca d'Italia: "Si tratta di agire e costruire il futuro". L'Italia fuori dalla recessione, ma crescita resta più lenta rispetto agli altri

 (Infophoto)
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Per superare la crisi e rimediare agli errori del passato gli interventi strutturali ''sono indispensabili. Si tratta di agire, di non fermarsi a dividere e litigare sul passato, di costruire il futuro''. Lo afferma il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenendo al Festival dell'economia di Trento. ''Un futuro che, secondo alcuni, rischia di essere un futuro di ristagno. Io non lo credo'', dice Visco.

Passando agli effetti che la tecnologia ha oggi sull'occupazione, secondo il governatore è ''indispensabile guardare alle questioni distributive, non solo dal punto di vista dell'equità, ma anche da quello della domanda aggregata e quindi del benessere di tutti''. L'investimento in conoscenza, assicura Visco, ''dà frutti che vanno al di là dei loro pur importanti effetti economici. E questo è essenziale per affrontare il cambiamento in modo coeso e con coraggio. Questo vuol dire imparare dagli errori, come individui e come collettività''.

Secondo Visco la crisi è stata generata da diversi fattori: i mercati (in particolare gli intermediari finanziari), i regolatori e le politiche economiche. Per cominciare, spiega il governatore, ''se vi fosse stata una maggiore disciplina di mercato, con una veduta meno corta e una minore interconnessione tra intermediari, se le regole di mercato fossero state meglio rispettate, se l'innovazione finanziaria fosse stata meglio compresa (con più educazione finanziaria) ma anche meglio utilizzata, si sarebbero corsi meno rischi''.

Passando agli errori legati alle politiche economiche, il governatore mette in evidenza il ''possibile paradosso'' che si potrebbe creare sul capitolo relativo alle fonti di finanziamento: ''Da un lato si auspica un ampliamento delle fonti non bancarie per le imprese; dall'altro si paventano i rischi connessi all'espansione del sistema bancario ombra''.

Anche nel campo della conduzione della politica monetaria, ''l'enfasi sul ruolo complementare della politica macroprudenziale nel salvaguardare la stabilità finanziaria solleva nuove questioni'', in termini di interazione e anche ''potenziali conflitti con la politica monetaria o la politica microprudenziale''. E' vero che la politica monetaria, da sola, non può contrastare direttamente sia l'instabilità dei prezzi sia l'instabilità finanziaria, ma ''può certamente contribuire a renderle compatibili''. E le politiche macroprudenziali possono essere ''complementari alla politica monetaria''.

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