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Grecia, Tsipras esorta a votare no ma si dice sempre pronto al negoziato

01 luglio 2015 | 08.49
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Eurogruppo: stop a trattative fino al referendum /Infografica

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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Alexis Tsipras va avanti con il referendum e invita a votare a no, dicendo al tempo stesso di essere sempre pronto al negoziato. "Il no è un passo decisivo per l'accordo a cui puntiamo", ha dichiarato il primo ministro greco in un atteso discorso televisivo, dopo che si erano diffuse indiscrezioni su una possibile cancellazione della consultazione di domenica 5 luglio.

"Il "No" non è soltanto uno slogan, ma un passo decisivo verso un miglior accordo", ha poi ribadito Tsipras su Twitter. "Il no al referendum non significa la rottura con l'Europa, ma un ritorno ad una Europa di valori", ha detto Tsipras nel suo discorso ai greci, chiedendo di aiutarlo "a dire no alle formule del memorandum che stanno distruggendo l'Europa".

"Davanti a noi - ha aggiunto - abbiamo giorni difficili, il referendum ci darà indicazioni". Poi ha sottolineato che il referendum non verte sul fatto che la Grecia debba "rimanere o no nell'eurozona".

Il ricorso al referendum non esclude il negoziato. "Siamo sempre al tavolo del negoziato", ha detto Tsipras, che nel suo discorso non si è soffermato sulle nuove proposte da lui inviate alle istituzioni.

Il primo ministro greco ha però ribadito l'accusa alle istituzioni europee di aver voluto influire sul voto provocando la chiusura delle banche greche. "Non mi sarei mai aspettato che l'Europa democratica non desse spazio ad un referendum. E' una sciagura, vedere queste scene di vergogna, loro hanno chiuso le banche precisamente perché il governo ha deciso di chiedere l'opinione del popolo".

"Le sirene della catastrofe si sentono ovunque e chiedono di votare sì", ha proseguito il leader di Syriza, che ha voluto rassicurare i cittadini greci sul fatto che farà di tutto "perché le attuali difficoltà siano passeggere". Il primo ministro ha ringraziato i greci e le greche per "la calma e il coraggio dimostrati" e ha voluto rassicurare tutti che salari, pensioni e conti bancari sono al sicuro.

STOP A TRATTATIVE FINO AL REFERENDUM- "Nei prossimi giorni non ci saranno nuovi colloqui con le autorità greche né a livello dell'Eurogruppo né delle istituzioni creditrici sulle ultime proposte o su accordi di finanziamento. Aspettiamo il risultato del referendum di domenica". Lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, in una dichiarazione video al termine della conference call dell'Eurogruppo per esaminare la richiesta della Grecia di attivare un nuovo programma biennale da 29 miliardi di euro con l'Esm.

Dijsselbloem ha spiegato che nel corso della conference call dell'Eurogruppo, "sono state discusse le due lettere del primo ministro greco" e "la situazione politica" nel Paese. In particolare i ministri delle Finanze dell'area euro hanno "semplicemente preso nota" delle proposte di Tsipras, inviate ieri a Bruxelles, di correggere l'ultima bozza di accordo presentata dai creditori.

"La decisione principale è stata che, vista la situazione politica, il rifiuto delle proposte precedenti, il referendum di domenica e la raccomandazione del governo greco di votare 'no', a questo punto non ci sono motivi per ulteriori colloqui", spiega Dijsselbloem. "Posso solo dire -aggiunge- di essere molto dispiaciuto per la situazione, data la forte determinazione del popolo greco a essere parte dell'Europa e a rimanere parte della zona euro. Cosa per cui lo sosteniamo a pieno".

"Non ci sono motivi - ha aggiunto - per la proroga" del secondo programma di salvataggio della Grecia, anche perché "la situazione politica non è cambiata" da sabato scorso. "Quindi purtroppo il programma è scaduto ieri a mezzanotte".

GELO DA MERKEL E SCHAUBLE - "Non ci possono essere discussioni sul nuovo programma" per la Grecia "prima del referendum" fissato per domenica, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, in un intervento davanti al Parlamento. "Adesso siamo forti, oggi gli altri 18 Paesi membri dell'eurozona non devono preoccuparsi per il contagio provocato dalle turbolenze greche", ha assicurato la cancelliera, sottolineando come l'Europa sia ora "più robusta".

La Grecia "chiarisca le sue posizioni", quanto è stato finora proposto "non è una base" per avviare discussioni serie, ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, in una conferenza stampa a Berlino. "Tutto questo - ha sottolineato - non costituisce una base per discutere misure serie. E' per questo che la Grecia deve anzitutto chiarire le sue posizioni su quello che vuole veramente e poi noi ne parleremo, in un contesto che è nettamente peggiorato".

LA LETTERA DI TSIPRAS - Il 'Financial Times', in possesso della lettera di due pagine che Tsipras ha inviato ieri sera a Bruxelles, rivela che il premier greco accetterà tutte le condizioni poste sul tavolo dai creditori, chiedendo solo pochi e minimi cambiamenti. La lettera è stata inviata ai vertici di Commissione europea, Fmi e Bce.

DEBITO - Atene "non ha pagato" il debito al Fondo Monetario Internazionale che era in scadenza il 30 giugno. A confermarlo è stato intanto Gerry Rice, direttore delle comunicazioni del Fmi, in una dichiarazione, rilasciata quando in Italia era appena scattata la mezzanotte, riguardo gli obblighi finanziari della Grecia al Fondo monetario internazionale. "Confermo che il pagamento (Dsp) da 1,2 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro circa) dovuto dalla Grecia al Fondo monetario internazionale oggi non è stato ricevuto" ha scritto Rice in una nota.

REFERENDUM - Al referendum di domenica, il 46% dei greci voterebbe 'no' alla proposta dei creditori per il salvataggio, contro il 37% dei sì. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da ProRata per il giornale Efimerida. Il sondaggio diffuso oggi segna tuttavia un aumento dei sì al piano ed un arretramento dei no, conseguenza della chiusura delle banche decisa dal governo domenica sera per impedire una fuga massiccia di capitali. Nei giorni scorsi, i 'no' erano al 57%, contro il 30% di 'sì'.

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