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Rc Auto: nel 2014 calano prezzi ma Italia ancora lontana da Europa/Adnkronos

02 luglio 2015 | 16.26
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(Infophoto)
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Nel corso del 2014 i costi dei premi delle assicurazioni auto sono scesi del 7% e gli italiani hanno risparmiato complessivamente 1,3 miliardi di euro, spendendo in media 475 euro a veicolo, 40 in meno rispetto al 2013. Una tendenza, quella della diminuzione della Rc Auto, che è stata registrata anche nei primi mesi del 2015 e che finalmente ci porta a valori più simili, ma non troppo, a quelli dei Paesi europei 'virtuosi' come Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Il divario è ancora consistente nei costi medi dei premi, circa 177 euro di differenza, ma si sta assottigliando. Il punto sulla situazione è stato fatto oggi durante i lavori a Roma dell'assemblea nazionale dell'Ania, inaugurata con un messaggio del presidente della Repubblica e che si è svolta alla presenza del presidente Aldo Minucci, del presidente dell'Ivass Salvatore Rossi e del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

L'ultimo dato disponibile sull'Rc Auto è quello di marzo 2015, mese in cui il prezzo medio della copertura ha continuato la sua discesa: -6,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, con un premio medio che ha toccato quota 382 euro. Ma è chiaro, ha sottolineato il presidente dell'Ania durante il suo intervento in apertura di assemblea, che "se si vuole rendere strutturale il calo dei prezzi è necessario e urgente che ci siano nuovi interventi normativi che contengano il costo dei sinistri", poiché sono proprio i risarcimenti degli incidenti a pesare su aumenti o diminuzioni dei costi delle polizze. Alcune misure, ha comunque chiarito Minucci, "che sono contenute nel disegno di legge 'Concorrenza' vanno in questo senso".

Ad incidere sul costo dei premi non sono solo i sinistri, che essendo in calo di oltre il 2% nel 2014 hanno 'aiutato' la discesa delle tariffe. C'è anche il danno provocato da chi evade l'assicurazione auto e gira con un veicolo non coperto. In Italia, stima l'Ania, circolano 3,9 milioni di autovetture senza Rc Auto. Per ridurre "drasticamente" il fenomeno, ha spiegato il presidente, un "prezioso strumento sarà quello della dematerializzazione del contrassegno assicurativo". L'evasione "si riflette su tutti gli assicurati, che devono pagare un sovrapprezzo destinato al Fondo Garanzia per risarcire gli incidenti causati dai non assicurati". Per far sì che la dematerializzazione sia uno strumento efficace, ha però avvertito Minucci, "in tempi brevissimi deve essere modificato l'articolo 201 del codice della strada, così da abilitare all'accertamento i dispositivi telematici di rilevamento a distanza".

Guidi, da governo disegnato campo di gioco coerente con altri Paese

L'intenzione del governo di portare a termine un percorso favorevole ai consumatori è stata confermata dal ministro Guidi: l'esecutivo, ha detto dal palco dell'assemblea, "si è impegnato a disegnare un campo di gioco coerente con quanto accade nei Paesi più avanzati per il settore assicurativo. Abbiamo rimosso distorsioni e incertezze che hanno rappresentato una 'tassa implicita' soprattutto per gli assicurati. Ora - ha aggiunto - mi aspetto che i premi continuino a calare e che siano realmente significativi gli sconti per i consumatori che accettano le clausole disciplinate dal ddl Concorrenza".

"Il governo ha scelto di fare pulizia in un settore caratterizzato da una serie di zavorre strutturali: se il Parlamento accoglierà le nostre proposte e le renderà legge, i cittadini devono vederne i frutti", ha continuato Guidi che sulla questione concorrenza è stata chiara: perché possa funzionare bene la concorrenza, ha però aggiunto, è importante "non solo che le regole del gioco siano chiare. E' anche essenziale che l'arbitro sia messo in condizioni di operare. Per questo motivo abbiamo voluto dotare l'Ivass di maggiori poteri di sorveglianza e controllo", ha concluso il ministro.

Rossi (Ivass), non pagare sanzioni è regola per intermediari

Maggiori poteri all'Ivass, eppure il presidente Rossi non ha lasciato spazio all'immaginazione quando, durante il suo intervento, ha diffuso le cifre delle sanzioni. "Nel 2014 a fronte di provvedimenti sanzionatori per circa 4 milioni di euro, sono affluiti nelle casse dell’Erario meno di 300.000 euro", ha detto premendo sul fatto che siano "necessarie modifiche al quadro normativo" perché "oggi l'efficacia dissuasiva delle sanzioni pecuniarie irrogate agli intermediari è quasi nulla, perché non pagarle è la regola".

Altro fronte, quello della trasparenza: a lungo, ha detto, "si è puntato su di essa, oggi si è capito che da sola non basta". Questo perché, ha spiegato Rossi, i consumatori non riescono a "processare" troppe informazioni sul prodotto che stanno acquistando. "Si ritiene che le informazioni da mettere a disposizione del cliente di una banca o di un'assicurazione debbano essere semplici, facili da comprendere e significative, e che l'eccesso di regole tenda a favorire il loro aggiramento. Ma fatte buone regole - prosegue Rossi - ne va assicurata l'applicazione da parte delle imprese". E poi c'è la questione della responsabilizzazione dei clienti, per evitare sia che vengano esposti all'arroganza delle imprese e che finiscano nella rete di quelli che Rossi definisce "professionisti della tutela" in campo assicurativo.

Ma c'è un altro aspetto importante, secondo il presidente Rossi. E' la "comunanza di interessi" per tutelare il consumatore. Da un lato c'è l'interesse delle autorità pubbliche a colmare le "asimmetrie informative" sul mercato. Dall'altro c'è quella delle imprese che vogliono "salvaguardare la reputazione nel lungo periodo". Perché, ha concluso il presidente dell'Ivass, "la sensibilità delle pubbliche opinioni a episodi di cattiva condotta da parte degli intermediari finanziari oggi si è fatta particolarmente acuta dopo la crisi globale".

Consumatori, dato Ania non vero, c'è stato aumento nel 2014

Mentre l'Ania snocciola dati positivi che mostrano cali e miglioramenti delle prestazioni, i consumatori non sono d'accordo. Se il Codacons parla di diminuzioni "ancora non sufficienti" e di automobilisti italiani "più tartassati in Europa", Adusbef e Federconsumatori contestano proprio il dato diffuso dall'associazione del -7% nel 2014: "Rimane decisamente sovrastimato. Nel 2014 è proseguito un aumento, anche se limitato rispetto agli anni precedenti" all'incirca "dell'1,5%".

"Bisognerebbe capire con che criteri e con quali parametri viene effettuato tale calcolo - accusano le due associazioni - dal momento che a noi non risulta affatto tale diminuzione. E il trend si conferma e prosegue anche nel 2015".

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