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Pa: sindacati, contratto subito o azioni eclatanti/Adnkronos

02 luglio 2015 | 17.22
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Pa: sindacati, contratto subito o azioni eclatanti/Adnkronos

Aprire subito la trattativa per il rinnovo del contratto. O sarà 'battaglia'. I sindacati del pubblico impiego avvertono il governo: se occorresse, sono pronti anche "con azioni eclatanti, quali ad esempio l'occupazione simbolica di Palazzo Vidoni, sede del ministero della Funzione pubblica". Oggi più che mai infatti i rappresentanti degli statali spingono affinché il governo e quindi l'Aran li convochi dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato "illegittimo" il blocco dei contratti.

"Contratto subito" hanno gridato dal palco del teatro Brancaccio di Roma i leader delle categorie del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, in occasione dell'assemblea dei delegati e dei lavoratori, durante la quale è stata presentata e discussa la piattaforma per il rinnovo ai convenuti dalle regioni del centro Italia e delle isole.

"Contratto subito, senza se e senza ma" ha sintetizzato Rossana Dettori, alla guida della Fp Cgil. I sindacati sono pronti a "contrastare in qualsiasi modo l'attuale ipotesi di riforma della pubblica amministrazione che è contro i lavoratori e contro i cittadini, che cancella i diritti" ha continuato Dettori. In sintesi, i sindacati che procedono con le iniziative di mobilitazione, oggi a Roma, ieri a Milano e domani a Bari, chiedono che vengano convocate assemblee in tutti posti di lavoro per discutere la bozza della piattaforma per i rinnovi.

liberalizzare contratti dalla legge, non meccanismo Buona scuola

Tra i temi cardine della piattaforma enunciati dai sindacati c'è "la liberalizzazione dalla legge dei contratti", in quanto i sindacati sono preoccupati "che nella riforma della Pa si possa riproporre lo stesso meccanismo della riforma della Buona scuola in cui, l'ultimo articolo dice che la legge è superiore al contratto".

"Materie come la mobilità l'organizzazione del lavoro, il demansionamento, il blocco dei contratti, insomma tutto ciò che attiene alla disciplina del rapporto di lavoro deve rientrare nell'ambito contrattuale" ha sottolineato Giovanni Torluccio, segretario della Uil Fpl, che ha annunciato anche la determinazione dei sindacati a protestare con forza se necessario. "Credo che saremo costretti, prima della fine di luglio, a iniziative eclatanti per evitare che la riforma della pubblica amministrazione non crei ulteriori vincoli per i rinnovi contrattuali, iniziative quali il presidio o l'occupazione simbolica di palazzo Vidoni", ha spiegato Torluccio.

Da ieri, da Milano, è partita la richiesta ai delegati di indire assemblee in tutti i posti di lavoro per presentare la bozza della piattaforma per il rinnovo dei contratti. Tra i punti salienti del documento la battaglia per il mantenimento degli spazi pubblici nel Paese, per garantire un salario dignitoso ai lavoratori pubblici e, non ultimo, come ha sottolineato Dettori, far ripartire la contrattazione integrativa. "Bisogna togliere le manette che il governo e la Madia hanno messo alla contrattazione integrativa - ha aggiunto Dettori- perché va rafforzata e non indebolita nel contratto nazionale".

politica faccia un passo indietro e si riconoscano professionalità

Altrettanto battagliero Faverin. "Noi non molleremo un solo giorno. Non potrà non esserci riapertura del tavolo - ha avvertito - occorre far partire subito la trattativa per il rinnovo del contratto del pubblico impiego a luglio, senza aspettare settembre" come la stessa ministra Madia intende fare in concomitanza della legge di stabilità per stanziare le risorse necessarie, ma i sindacati contestano questa tempistica perché ritengono doveroso iniziare a parlare di norme. Faverin ne fa anche una questione di qualità della pubblica amministrazione. "Il governo non vuole dare servizi pubblici più veloci perché ha paura delle competenze delle persone e quindi reprime la professionalità dei dipendenti pubblici - ha spiegato - inoltre, vuole far calare una coltre di norme su una pubblica amministrazione già disorganizzata a causa di sprechi e ruberie. Ma in nessun Paese se non c'è organizzazione non ci sono risparmi, non c'è equità né servizi nuovi". Il messaggio ieri da Milano e oggi da Roma, viene sintetizzato anche dal segretario della Uil Pa Nicola Turco. "I sindacati chiedono alla politica di fare un passo indietro e di avere un'inversione di tendenza rispetto alla gestione della macchina pubblica. Abbiamo la necessità di fare un contratto subito che riconosca la professionalità che esiste nel mondo del lavoro sia pubblico che privato. Al di là della perdita del potere di acquisto - ha sottolineato - è una partita che si gioca sul riconoscimento della dignità di avere una retribuzione giusta e proporzionale come dice la nostra Costituzione".

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