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Ravenna: Barbagallo e Landini a corteo lavoratori Cisa contro licenziamenti

04 luglio 2015 | 12.35
LETTURA: 2 minuti

Segretario Uil giudica "paradossale e inaccettabile il ridimensionamento per eccesso di profitto"

 - Maurizio Landini, Carmelo Barbagallo e Giorgio Graziani  con i lavoratori della Cisa a Faezna.
- Maurizio Landini, Carmelo Barbagallo e Giorgio Graziani con i lavoratori della Cisa a Faezna.

Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato oggi a Faenza nel ravennate alla manifestazione contro i licenziamenti dei lavoratori della Cisa, la storica fabbrica di chiavi e serrature, divenuta di proprietà di una multinazionale americana, che ha dichiarato oltre 230 esuberi. Accanto a lui, al fianco dei lavoratori, anche il leader della Fiom Maurizio Landini ed il segretario della Cisl Emilia Romagna Giorgio Graziani.

Barbagallo ha parlato nel corso del corteo partito dal piazzale antistante lo stabilimento e diretto al centro di Faenza. "Non abbiamo fatto in tempo a chiudere la vertenza della Whirlpool e a salvare il sito campano di Carinaro che, ora - ha detto il leader della Uil - un'altra multinazionale dichiara esuberi in un'altra azienda storica del nostro Paese".

"La vicenda della Cisa è paradossale: il sito e l'occupazione rischiano di essere ridimensionati per eccesso di profitto" ha continuato Barbagallo, rimarcando che "l'azienda va bene, ma la proprietà non si accontenta e non vuole puntare su Faenza perché cerca soluzioni ancor più profittevoli e questo è inaccettabile". "Il punto è che le multinazionali non si possono contrastare a Carinaro o a Faenza, ma servono luoghi deputati a ciò e, soprattutto, regole che a livello mondiale, europeo e nazionale - ha sottolineato il sindacalista - pongano un argine allo strapotere di questi colossi della finanza evitando che facciano shopping aziendale e poi vadano via, lasciandoci le macerie".

(Adnkronos) - "Non possiamo rincorrere le singole vicende per mettere toppe ai drammi sociali, serve una governance in grado di prevenire questi fenomeni ingiusti socialmente ed economicamente" ha proseguito Barbagallo chiedendo al Governo che "si faccia parte attiva di tale progetto". Allo stesso tempo, ha concluso, "siamo convinti che serva più sindacato in Italia, in Europa e nel mondo: la Uil farà la propria parte perché ciò accada e perché il sindacato sia ovunque più forte a tutela dei lavoratori e dei pensionati".

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