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Consumi: Confcommercio, frenano a maggio ma +1,2% annuo

06 luglio 2015 | 09.46
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Anche se in calo a maggio, i consumi in Italia tendono a migliorare progressivamente, in termini di media mobile a tre mesi, tornando ai valori che si registravano a inizio 2013. Secondo l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), a maggio scorso c'è stata una diminuzione dello 0,3% rispetto ad aprile e un incremento dell’1,2% annuo.

"Il dato dell’ultimo mese - scrive Confcommercio nel rapporto - si inserisce in un contesto che, pur evidenziando segnali di un miglioramento complessivo, presenta elementi di fragilità derivanti da una ripresa che stenta ad assumere toni di un certo rilievo con effetti altalenanti sulle decisioni di spesa delle famiglie e sull’occupazione. Va anche sottolineato come in questa fase parte del recupero del reddito disponibile delle famiglie sia destinato a ricostituire i risparmi fortemente erosi negli ultimi anni".

A sostenere l’ipotesi di uno stop solo temporaneo nel percorso di ripresa dei consumi delle famiglie, si legge ancora, "a giugno il clima di fiducia ha segnato, dopo un bimestre negativo, un deciso recupero tornando su livelli abbastanza elevati, andamento a cui hanno contribuito sia le componenti legate alla situazione personale, sia a quella del paese".

Migliora il sentiment complessivo delle imprese a giugno

Anche sul versante delle imprese, a giugno si è registrato un positivo miglioramento del sentiment complessivo, tornato sui livelli di giugno del 2008, sintesi di un recupero della fiducia tra tutti gli operatori dei principali settori di attività economica.

Il miglioramento della fiducia, spiega l'associazione, "riflette il proseguimento della fase di graduale recupero dell’attività produttiva. Stando alle valutazioni di Confindustria la produzione industriale dovrebbe aver registrato a giugno una variazione congiunturale dello 0,2% (+0,3% a maggio"). La tendenza al recupero, seppure non particolarmente accentuato, "dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi in considerazione di un incremento, a giugno, degli ordini dello 0,9% rispetto a maggio", si legge ancora.

Occupazione in calo ma tendenza è improntata a contenuto recupero

A maggio il numero di occupati, valutati al netto dei fattori stagionali, ha mostrato, dopo il deciso aumento di aprile, una riduzione di 63mila unità nei confronti del mese precedente. Analizzando le dinamiche occupazionali in un arco temporale meno ristretto, si rileva comunque come la tendenza, "al di là delle fluttuazioni che possono verificarsi in una fase di transizione tra una lunga crisi ed una moderata ripresa, sia improntata al contenuto recupero".

Nel complesso dei primi cinque mesi dell’anno gli occupati sono, infatti, in aumento nei confronti di gennaio-maggio 2014 di 118mila unità. A maggio 2015 le persone in cerca di occupazione sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto ad aprile. Anche in questo caso, se si analizzano le dinamiche rilevate nei primi cinque mesi dell’anno emerge un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2014, con una riduzione di 50mila disoccupati. Il combinarsi di queste dinamiche ha lasciato, a maggio, il tasso di disoccupazione al 12,4%.

A conferma di una situazione meno negativa rispetto al passato, si rileva come anche a maggio sia proseguita la tendenza alla riduzione, su base annua, delle ore di Cig (-29,0%). Il fenomeno continua ad interessare tutti gli istituti.

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