L'Italia sta riemergendo dalla recessione ma la ripresa è fragile. Il Fmi stima il Pil in crescita dello 0,7% nel 2015 e dell'1,2% nel 2016. Gli economisti di Washington evidenziano che la crescita italiana è stata la più debole nell'area euro. Nel consueto rapporto sull'Italia il Fondo Monetario Internazionale osserva che l'agenda avviata dal governo Renzi "è ambiziosa" e punta a "rivedere il sistema economico e politico italiano''. Ora "c'è una finestra di opportunità da cogliere con riforme piu' profonde per riavviare la crescita".
Promossa l'azione sui conti pubblici ma va accelerato il percorso delle privatizzazioni. L 'attuale politica fiscale, evidenzia il rapporto, presenta un "giusto equilibrio tra sostegno alla crescita e riduzione del debito": il rapporto deficit/pil arriverà al 2,7% quest'anno per scendere al 2,1% nel 2016; il debito salirà ancora, al 133,3% quest'anno, per tornare a scendere al 132,1% nel 2016. L'Italia, però, proprio guardando al percorso del debito pubblico, dovrebbe accelerare sulle privatizzazioni. Il Fmi guarda alla recente vendita delle azioni di Enel come a un passo positivo. ''Ma target piu' ambiziosi sulle privatizzazioni, in linea con i precedenti piani, godrebbero dei vantaggi delle condizioni favorevoli del mercati".
In assenza di una forte risposta politica dell'Europa ''gli avversi sviluppi in Grecia potrebbero avere un sostanziale impatto sull'Italia". Il Fmi, nell'article IV sull'Italia, guarda agli "effetti sulla fiducia" mentre "l'esposizione diretta e' limitata'', come limitati sono "i rischi di contagio nel breve termine".