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Fmi: "Per ora nessun contagio, lavoriamo perché Grecia resti nell'euro"

09 luglio 2015 | 15.41
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Graduale ripresa economie avanzate, pil Italia +0,7% in 2015 e +1,2% in 2016

Fmi:

Nessun contagio al momento della crisi ellenica sull'economia mondiale. Di certo il Fmi continua a lavorare perchè Atene resti nella zona euro. Dopo le tensioni sull'asse troika-Grecia degli ultimi mesi, il Fondo monetario internazionale, primo creditore a cui Atene ha negato il rimborso dei finanziamenti ricevuti, rassicura sull'impatto della crisi e ribadisce l'importanza di evitare una Grexit.

"Gli sviluppi in Grecia finora non hanno comportato alcun contagio significativo", afferma il Fmi nel Weo, sottolineando che "un'azione politica tempestiva dovrebbe contribuire a gestire tali rischi qualora dovessero materializzarsi". Tuttavia il Fondo rileva che i recenti rialzi dei rendimenti dei titoli sovrani in alcuni paesi dell'area dell'euro "riducono l'attività economica in questi paesi e allo stesso tempo restano rischi di ritorno di stress finanziari".

"Naturalmente noi continuiamo a sperare e lavorare per una soluzione positiva nella quale la Grecia resti nella zona euro", ha detto Olivier Blanchard, consigliere economico e direttore Ricerca del Fmi, insistendo sul fatto che che “considerata la drammaticità degli sviluppi in Grecia gli effetti nel resto dell'economia mondiale dell'ulteriore deterioramento dell'economia ellenica dovrebbero essere limitati".

Quanto alla zona euro, dovrebbe crescere dello +1,5% quest'anno e +1,7% il prossimo (pressoché invariata rispetto alle previsioni di aprile scorso) e migliore del +0,8% segnato nel 2014. "La ripresa economica nella zona euro sembra sostanzialmente avviata, con una generale robusta ripresa della domanda interna e un aumento dell'inflazione", spiega il Fmi, sottolineando tuttavia che "le previsioni sono state riviste al rialzo per molti paesi della zona euro, ma in Grecia gli sviluppi potrebbero comportare un onere più pesante del previsto". Per l'Italia il Fmi ha confermato le stime del rapporto Article IV dei giorni scorsi: +0,7% nel 2015 e +1,2% nel 2016, in miglioramento rispetto alle stime del Weo di aprile e meglio anche del -0,4% segnato nel 2014.

Qunato al pil globale crescerà del 3,3% nel 2015 e del 3,8% nel 2016, lievemente inferiore al +3,4% del 2014, "con una graduale ripresa delle economie avanzate" che dopo il +1,8 dello scorso anno, segneranno +2,1 nel 2015 e +2,4 nel 2016 e un rallentamento di quelle emergenti e in via di sviluppo che dopo il +4,6 del 2014 passeranno a +4,2 nel 2015 e 4,7 nel 2016. Certo restano rischi: dall'aumento della volatilità dei mercati finanziari e dirompenti cambiamenti dei prezzi degli asset, ma anche le accresciute difficoltà in Cina nella transizione verso un nuovo modello di crescita e le tensioni geopolitiche. Ecco perché, sottolinea il Fmi "la prevista ripresa della crescita globale non si è ancora saldamente materializzato".

Il Fmi sollecita dunque un'azione combinata riforme e misure per la crescita. "Innalzare la crescita reale e quella potenziale attraverso l'azione combinata di politiche a sostengo della domanda e le riforme strutturali continua ad essere la priorità della politica economica", ammonisce, sottolineando che "nelle economie con elevato debito pubblico, il ritmo di bilancio del consolidamento deve trovare un giusto equilibrio tra la riduzione del debito e il freno che comporta sull'attività economica". Ecco perché, osserva il Fmi, "gli sforzi per l'attuazione delle riforme strutturali restano urgenti nelle economie avanzate, sia per affrontare i lasciti della crisi che per aumentare il prodotto potenziale".

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