"E' necessario valutare attentamente i pro e i contro delle liberalizzazioni dei mercati internazionali. In Europa, 31 milioni di posti di lavoro, ovvero 1 lavoro su 7, dipende dalle esportazione al di fuori dell'Unione". Ad affermarlo è il presidente di UniCredit Giuseppe Vita, dal palco dell'iniziativa 'The Global (Dis)order, can trade agreement revive growth?', organizzata dalla rivista 'East' in collaborazione con UniCredit questa mattina a Roma. Al centro del dibattito, gli effetti sull'economia europea del Ttip, il trattato di libero scambio in discussione tra Stati Uniti e Unione Europea.
"La globalizzazione ha drasticamente cambiato le regole del gioco. Il commercio genera crescita e lavoro e l'export è vitale per il futuro delle economie europee", ha aggiunto Vita, sottolineando però la necessità di "valutare tutti i pro e i contro delle liberalizzazioni dei mercati internazionali", che devono essere "sempre opportunamente regolati". Secondo il presidente di UniCredit, inoltre, su temi così importanti è necessario "lottare contro il non sapere", perché "solo un'opinione informata può avvicinare le posizioni", evitando scontri "ideologici".
Secondo Giuseppe Vita, inoltre, Il Ttip sarebbe un modo per rafforzare il "peso geopolitico dell'Unione Europa", che attualmente è soltanto una "potenza in fieri, parcellizzata in 28 paesi", e per guardare allo sviluppo delle economie emergenti "non come una minaccia ma come un'opportunità".
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