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Il caldo 'raffredda' i saldi, i negozianti sperano nella fase finale

19 luglio 2015 | 15.29
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La spesa media si aggira sui 200 euro a famiglia

(Infophoto) - (INFOPHOTO)
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Oltre alla situazione economica difficile quest'anno ci si è messo anche il grande caldo a frenare gli acquisti in occasione dei saldi estivi. E' quanto emerge da un primo bilancio dell'andamento delle vendite condotto per l'Adnkronos dalla Fismo Confesercenti, a due settimane dall'avvio in alcune importanti città italiane.

La spesa media si aggira sui 200 euro a famiglia, in linea con le previsioni, anche se si registrano profonde differenze a livello territoriale a seconda delle località prese in considerazione. A Milano ad esempio si registra un avvio lento così come a Roma, Torino e Napoli. In controtendenza Palermo dove i saldi stanno andando bene soprattutto per le attività del centro storico e delle zone più interessate dai flussi turistici, che hanno registrato vendite sostenute. Mentre in altre città quali Genova e Firenze situazione in chiaroscuro.

A commentare i primi dati forniti dall'associazione dei commercianti è il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari. "La scarsa propensione all'acquisto che gli italiani stanno dimostrando penso possa essere interpretata in diversi modi - commenta con l'Adnkronos - intanto, bisogna vedere come stanno andando le vendite nelle diverse aree del Paese perché al Sud, per esempio, i saldi stanno andando bene confermando i dati del 2014".

I commercianti segnalano comunque l’appeal esercitato dai saldi sui turisti. Anche perché gli sconti sono consistenti: un negozio su due offre già sconti dal 40% in su.

Resta protagonista comunque l’abbigliamento, obiettivo del 73% dei consumatori, mentre il 53% cercherà calzature. Gli uomini acquistano soprattutto camicie, magliette e abbigliamento sportivo, mentre le donne si indirizzano più su calzature, intimo e costumi da bagno, accessori moda. "Quest’anno l’avvio dei saldi estivi è stato abbastanza positivo. Dopo i primi giorni, però, si è registrata una flessione, dovuta in particolare al caldo torrido che ha scoraggiato gli acquisti" conferma Roberto Manzoni, presidente di Fismo, l’associazione che riunisce le imprese di distribuzione moda di Confesercenti.

A Milano, ad esempio, in questo periodo, frequentata molto dai turisti che vanno a visitare anche l'Expo, le vendite di fine stagione hanno avuto un avvio lento: la spesa nei negozi, per ora, è nell’ordine dei 50-100 euro per persona. La crisi di vendite è forte soprattutto in periferia, mentre migliori appaiono i risultati per i negozi del cosiddetto quadrilatero della moda.

A Roma, per ora, il bilancio non è positivo, con risultati al di sotto delle aspettative. "Le imprese regolari, inoltre, scontano gli alti livelli di abusivismo commerciale e gli effetti pre-saldi ‘sottobanco’, una pratica contraria alla normativa che riduce l’appeal dei saldi" sostiene l'associazione dei negozianti.

Scendendo nel Mezzogiorno e, in particolare a Palermo, il trend migliora, in linea con i risultati del 2014. Il mancato calo è una buona notizia per le attività commerciali della città. Mentre, a Napoli, non si è ancora registrata l’impennata di acquisti sperata. Nonostante gli elevati sconti di partenza, fino al 50%, anche quest’anno i commercianti non hanno intercettato alcuna inversione di tendenza negli acquisti.

A Genova, al momento, chi ha fatto bene ha confermato le vendite dell'anno scorso, tanti hanno venduto meno. Se caldo e solleone scoraggiano i saldi in città, favoriscono invece gli affari in Riviera, dove il movimento di clienti appare cospicuo.

A Firenze dopo una partenza difficile, dovuta soprattutto alla grande calura dei weekend, i giorni successivi hanno visto una ripresa degli acquisti. Nonostante una spesa media ancora non molto alta, il buon andamento ha riguardato sia l’abbigliamento che le calzature. E a Torino le alte temperature hanno ‘raffreddato’ la partenza dei saldi ed i commercianti non hanno ancora visto i negozi riempirsi. Tuttavia dopo l’avvio fiacco, già nella seconda settimana ci sono stati segnali di miglioramento soprattutto in centro città, dove lo scontrino medio degli acquisti di fine stagione si aggira intorno ai 150 euro a famiglia, ma calo di vendite drammatico in periferia.

A confermare un andamento negativo dei saldi e un calo del 3-4% rispetto all'anno scorso è l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha compiuto un'indagine da cui emergono "dati analoghi a quelli, già pessimi, del 2014" a proposito dei saldi estivi. Solo una famiglia su tre sceglierà di acquistare a saldo, con una spesa di appena 113 euro a famiglia, per un giro d'affari complessivo di meno di un miliardo di euro. Una bilancio in linea con "la situazione economica in cui versa il Paese: il costante calo del reddito disponibile, infatti, non può non condizionare le scelte dei consumatori" rilevano gli esperti di Federconsumatori.

"E' evidente che per poter scrivere la parola fine, in coda a questo lungo periodo di crisi, c'è ancora molto da fare - sostiene l'associazione dei consumatori - per quanto riguarda la questione dei saldi, è necessario in primo luogo attuare la piena liberalizzazione delle vendite promozionali. In un'ottica più ampia, inoltre, è indispensabile risollevare il potere d'acquisto delle famiglie, intervenendo in primis sul fronte occupazionale con un Piano Straordinario per il Lavoro che restituisca prospettive ai cittadini, in particolar modo ai giovani".

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