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Expo: la sfida di Fred Morini, in bici fino a Stoccolma con l'Umbria nel cuore

30 luglio 2015 | 09.08
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Fred Morini,  foto dal profilo Twitter
Fred Morini, foto dal profilo Twitter

Partenza stamattina in piazza Duomo, a Milano, arrivo tra una decina di giorni a Stoccolma, in Svezia. Tutto in bicicletta. La sfida è quella di "un pazzo" come si autodefinisce Fred Morini, ciclista 38enne umbro, che attraverserà l'Europa sulle due ruote per un riscatto personale e per raccogliere fondi in favore della Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e la Fondazione Casa Ronald McDonald per l'Infanzia. "Un viaggio per donare il sorriso a chi è meno fortunato: i bambini che dovrebbero solamente sorridere e giocare, ma che a volte sono vittime di un destino avverso e difficile", dice a margine della presentazione della Ride Across Europe, tenutasi a Expo nel Cluster del Cacao: "Sarà una grande rivincita personale".

La scelte del giorno non è casuale: oggi - racconta - è "un anno esatto da quella che è stata una delle esperienze più brutte delle mia vita: un infortunio nel lavoro che mi ha costretto a vivere per tanti mesi in ospedale da paraplegico. Per fortuna non è stato così per sempre, grazie a tanti buoni medici e tanta buona fortuna". Nel 2001 un primo incidente aveva spezzato la sua carriera da ciclista professionista, 13 anni dopo il secondo infortunio e ora "la lunga pedalata per sensibilizzare tante aziende e persone a donare attraverso retedeldono.it/fredmorini", spiega.

A sostenerlo c'è la sua terra d'origine, quell'Umbria dove Morini si allena e che negli ultimi anni si è ritagliata il suo spazio tra gli appassionati di ciloturismo. "In bicicletta - sottolinea Ciro Becchetti, coordinatore Agricoltura, cultura e turismo di Regione Umbria - è possibile godersi l'Umbria al meglio, dal punto del vista dell'arte, della cultura, dell'ambiente e dell'enogastronomia". Paesaggi pianeggianti e collinari si alternano e, come spiega Becchetti, "non c'è altra terra che possa al pari offrire la possibilità di pedalare in maniera facile e molto impegnativa e, allo stesso tempo, farti godere tutte le bellezze e le eccellenze".

Morini supererà cinque Paesi - Italia, Svizzera, Germania, Danimarca e Svezia - in un viaggio che lo porterà fino alla città dei Nobel in dieci tappe e che ha già un suo hashtag #rideforchildren. "Andrò incontro a giorni difficili, ma saprò far frutto di quella che è stata la mia esperienza da ciclista professionista, saper soffrire in silenzio, e quello che ho rivissuto vivendo in un ospedale per due volte nella mia vita, dove sai che ci sono situazioni difficili e vorresti venirne fuori quanto prima: ricorderò quei giorni per farmi ancora più forza".

A spaventarlo, forse più dei 2500 chilometri da correre, è il meteo che “non sarà così gentile come è qui”, dice: "Da Milano andrò in direzione Lugano per scalare il San Gottardo. Mi fermerò la prima sera non molto lontano da Zurigo, la seconda tappa si concluderà a Friburgo; poi Francoforte, Hannover, Amburgo. Sarò vicinissimo a Copenaghen quando entrerò in territorio danese e andrò fino a nord della Scandinavia. Entrerò poi in Svezia e l'arrivo finale, dopo due tappe, a Stoccolma: parto in magliettina e pantaloni corti e forse finirò con gambali se non in calzamaglia e giacchetto invernale da ciclista".

Finita la Ride Across Europe, Morini potrà tornare nella sua Umbria, magari per un allenamento defaticante attorno al lago Trasimeno, in provincia di Perugia: “Sono 56 chilometri - spiega Becchetti - e ci si può fermare tre o quattro volte in un giorno”. Una passeggiata così, sottolinea, sarebbe l'occasione giusta “per scoprire le tante parti e le facce del Trasimeno che ci sono e che non sono tutte uguali”. In alternativa, c'è “la salita da Norcia a Castelluccio: quando si arriva in cima, dopo 24 chilometri di salita morbida, si scopre questo catino bellissimo all'interno del parco dei Monti Sibillini, una delle immagini caratteristiche dell'Italia”. Quella di Morini, conclude Becchetti, "era una iniziativa che non potevamo non appoggiare: rappresenta la tenacia umbra e lui ne è un testimone eccezionale".

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