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Jet privati business da 1 mld in Italia, ma da 2008 pesa crisi

01 agosto 2015 | 16.11
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Gulfstream 550
Gulfstream 550

Dimenticate il Duty Free e le code ai check in. Quindici minuti è il tempo che passa dall'arrivo al terminal fino all'imbarco: nella business aviation il tempo, oltre a essere denaro, è tutto. Come la riservatezza. Un business solido, quello dei jet, che in Europa, con circa 3mila velivoli e 900 compagnie, vale circa 20 mld. In Italia, dove ci sono 15 compagnie e poco meno di 70 aerei, il giro d'affari è di circa 1 mld (stime PwC) per circa 1.200-1.300 clienti che sono poi le grandi e medie imprese nazionali insieme al 'jet-set' del mondo della musica, del cinema e dello sport.

'Jet Privati.it' è una delle compagnie più grandi, fattura 3 milioni di euro solo in Italia, ha circa 400 clienti e la disponibilità di una flotta di 50 aerei in tutto il mondo. Un settore d'elite che, a differenza di altri business del lusso, ha conosciuto la crisi e la sente tutt'ora. Il 2015 è già tra gli anni peggiori. "Siamo crollati di nuovo, del 40%", spiega all'AdnKronos Renzo Pisu, Ceo della compagnia e da 30 anni nell'aviazione. Il motivo è semplice: "Le aziende non hanno business per andare in giro". Se hanno meno deal "non hanno bisogno di andare all'estero per chiudere un affare. E se non ci sono affari e business - ribadisce - perché prendere un jet privato?".

Secondo i dati di Eurocontrol il mercato dell'aviazione business è sceso di quasi il 20% nel 2012. Limate le perdite nel 2013, i problemi sono ricominciati nel 2014 e nel 2015. "In Italia i numeri sono particolarmente deludenti", spiega Pisu. "Ma noi abbiamo un rapporto strano con la ricchezza. Se dici di usare un jet la gente ti guarda male: 'Avrà rubato?', mentre nei Paesi Anglosassoni e negli Usa la ricchezza è un bene comune, anche da esibire".

Ma quanto costa viaggiare così? Un caso esemplare è quello del top management di una compagnia che dall'Italia deve andare in giornata in Svezia per un cda: poco meno di 18mila euro, tutto compreso. Un aereo da sei posti, in generale, può costare circa 3mila euro per ora di volo, uno da otto posti 4mila. "Il range di prezzo può andare da 10mila euro ora volo per i velivoli di lungo raggio come il Gulfstream 550, a mezzo milione di euro di contratti particolari: dipende se si va all'altro capo del mondo, o se si soggiorna più notti e quindi servono servizi in più", precisa il ceo di Jet Privati.

Se l'America, dove ha sede il colosso della NetJets, è uno dei mercati più floridi con 21mila velivoli e 7mila compagnie, la Russia è uno dei Paesi dove, a causa dell'embargo dovuto alle sanzioni, la domanda è scesa. Gli Emirati arabi sono cresciuti a doppia cifra negli ultimi anni e ormai il mercato è saturo. In Europa, invece, il mercato tiene in Germania, in Inghilterra e in Francia, dove l'aeroporto di Nizza non hai mai risentito della recessione. La vera El Dorado della business aviation, però, sarà la Cina.

Qui, ci sono attualmente 1.700 aeroplani per questo business ma "nei prossimi anni si stima che possano essere 5 o 6 volte tanto. Noi sbarcheremo in Cina a fine anno", annuncia Pisu. Del resto, i suoi numeri non hanno eguali: "Al solo aeroporto di Pechino transitano 100 mln di passeggeri, in Europa servono cinque aeroporti di Londra per fare la stessa cifra e in Italia ce ne vogliono cento".

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