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Gelata per la produzione industriale: a giugno -1,1% su mese e -0,3% su anno

05 agosto 2015 | 11.38
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Gelata per la produzione industriale: a giugno -1,1% su mese e -0,3% su anno

Gelata estiva per la produzione industriale. Nello scorso mese di giugno l’indice destagionalizzato è diminuito, infatti, dell’1,1% rispetto a maggio mentre corretto per gli effetti di calendario, a giugno 2015 l’indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,3% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di giugno 2014). E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse oggi dall'Istat. Nella media del trimestre aprile-giugno 2015 la produzione è aumentata dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Nella media del primo semestre dell’anno la produzione è aumentata dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La flessione della produzione industriale su base mensile registrata a giugno è la più elevata da maggio 2014 ad oggi, quando si registrò una variazione negativa dell'1,7%. Il dato di giugno su base annua segna il ritorno al segno meno dopo i dati positivi di marzo, aprile e maggio.

Nel dettaglio, l’indice destagionalizzato che, come quello corretto per gli effetti di calendario, sembra influenzato negativamente dagli effetti, sui giorni effettivamente lavorati, della presenza di una festività il primo martedì di giugno, presenta variazioni congiunturali negative in tutti i raggruppamenti. Diminuiscono, infatti, i beni intermedi (-1,7%), i beni strumentali (-1,3%), l’energia (-1,0%) e i beni di consumo (-0,8%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a giugno 2015, un solo aumento nel comparto dei beni strumentali (+3,3%); diminuiscono invece i beni intermedi (-2,8%), i beni di consumo (-1,6%) e, in misura più lieve, l’energia (-0,5%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a giugno 2015, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,7%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,0%), e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,1%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-9,8%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-6,5%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-4,9%).

Non si sono fatti attendere i commenti ai dati diffusi dall'Istat. "Questi dati altalenanti, questi continui su e giù dimostrano, purtroppo, che siamo ben lontani da un trend positivo e che non siamo ancora usciti dal tunnel della crisi", dice Massimiliano Dona, segretario dell'Unione Nazionale Consumatori. L'Unc ricorda che a maggio la produzione era aumentata dello 0,9% rispetto ad aprile e del 3% in termini tendenziali. "Fino a che i consumi non ripartono e le famiglie continuano ad arrancare e a far fatica ad arrivare alla fine del mese, difficilmente - sottolinea Dona - la produzione industriale potrà decollare, dato che se le famiglie non acquistano, i negozi non ordinano e le imprese, di conseguenza, non producono. Non per niente il dato sui beni di consumo è uno di quelli che registra la peggior performance su base annua".

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