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Cersaie: Confindustria Ceramica, rinnovare dazi o rischio invasione cinese

30 settembre 2015 | 17.05
LETTURA: 2 minuti

Borelli, sul mercato aperto noi combattiamo con l'innovazione, anche gli altri rispettino regole

Cersaie 2015 (foto www.cersaie.it)
Cersaie 2015 (foto www.cersaie.it)

A settembre 2016 scadranno i dazi doganali posti dell'Europa sulle importazioni di ceramiche cinesi a basso costo. Una data che preoccupa il settore ceramico Made in Italy che ne chiede la proroga, per voce del presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli. Dal Cersaie di Bologna, infatti, Borelli ha paventato il rischio di "una nuova invasione di ceramiche cinesi sottocosto", nel caso in cui l'Ue non dovesse rinnovare le procedure anti-dumping.

"I dazi - spiega Borelli - sono stati messi per fare fronte ad una pratica scorretta, relativa a prodotti cinesi venduti sottocosto. Dall'introduzione dei dazi è stato ripristinato il fair-trade, ed il commercio di questi prodotti è diminuito del 60%. Sono così state liberate importantissime quote di mercato per i produttori europei, quindi anche italiani che rappresentano un importante fetta del comparto".

"I dazi sono in scadenza a settembre prossimo e se non riusciremo a fare pressione in Europa affinché venga mantenuto questo fair-trade, prorogando quindi dazi - precisa il presidente di Confindustria Ceramica - già a partire dall'anno prossimo potremmo trovarci in Europa di nuovo invasi da una moltitudine di prodotti cinesi di ceramica, venduti sottocosto".

(Adnkronos) - "Il mercato deve essere aperto a tutti ma ognuno deve combattere con le proprie armi - rimarca l'esponente di Confindustria - noi combattiamo con l'innovazione e le eccellenze, ne abbiamo fatto il nostro modus vivendi, ma vogliamo anche che a casa nostra gli altri rispettino le regole. Quindi non possono essere venduti prodotti sottocosto perché sarebbe una sorta di dumping scorretto, che penalizza i produttori europei". Su questo fronte, anche il Governo italiano può fare la sua parte, "stando al nostro fianco per tutelare gli interessi delle nostre aziende - conclude Borelli - che sono gli interessi del nostro Paese".

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