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Lavoro: da neet a green jobs, fondazioni oggi in campo per l'occupazione

03 ottobre 2015 | 11.00
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Lavoro: da neet a green jobs, fondazioni oggi in campo per l'occupazione

La filantropia ai tempi della crisi ha un orizzonte concreto: dare una mano ai giovani che cercano lavoro. In dodici anni, Fondazione Cariplo ha attivato 241 progetti di inclusione lavorativa per un totale di quasi 28 mln di euro di contributi e oggi è convinta più che mai che questo debba essere uno dei suoi obiettivi principali.

"Il tema della disoccupazione giovanile deve essere assolutamente al centro del dibattito politico e il nostro Paese deve combatterla", dice il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti durante il festival della Filantropia, che oggi al Teatro Litta di Milano ha riunito adulti, bambini e liceali per raccontare esempi tangibili delle potenzialità delle fondazioni nella ricerca di un impiego.

"Noi possiamo sperimentare dei progetti e, se hanno successo, dire a chi ci governa come funzionano per renderli possibili su scala nazionale", aggiunge Guzzetti. Un'iniziativa che proverà a risolvere il problema dei 260mila 'neet' che vivono in Lombardia è, ad esempio, 'NeetWork', che presto coinvolgerà in tirocini retribuiti mille ragazzi che rientrano nell'ormai nota categoria di chi, tra i 18 e i 24 anni, non lavora e non studia.

Tra i progetti già implementati c'è Startup revolutionary road, oppure Green jobs, uno sportello che si occupa di orientamento per l'imprenditorialità sostenibile; o, ancora, il progetto Ic-Innovazione, che ha creato occupazione per 100 giovani in campo culturale. Oggi la filantropia deve essere soprattutto "visibile, percepita: funziona se mette in relazione, se fa parlare le persone", spiega a sua volta Sergio Urbani, segretario generale della Fondazione Cariplo e tra i pionieri dell'housing sociale.

Cocco (Microsoft), nell'Ict ci saranno sempre più posti vacanti

Il filo conduttore del confronto tra le diverse esperienze che si sono alternate questa mattina sul palco del Teatro Litta è che le occasioni esistono, basta sapere dove trovarle e da chi farsi aiutare.

"Nel 2020 si stima che ci saranno 2 milioni di posti vacanti nel settore dell'Ict perché non ci sono le competenze. Noi della Microsoft possiamo offrire queste competenze digitale. L'importante è che i ragazzi lo sappiano", sottolinea Roberta Cocco, direttore piani di sviluppo nazionale per Western Europe in Microsoft.

Le conoscenze tecnologiche contano, ma mai quanto i cosiddetti 'life skill' che un ragazzo può imparare solo mettendosi in gioco, sul campo. "A volte, a noi giovani, questa società sembra così impenetrabile, ma prima di entrare nel mondo del lavoro dovete capire che non contano i voti, conta individuare il vostro talento e lavorare per svilupparlo", dice alla platea di adolescenti Emily Turilli, 19 anni, che fa parte del comitato di valutazione del progetto Youth Bank, realizzato dalla Fondazione comasca per dare l'opportunità a un gruppo di 30 giovani di erogare 150mila euro a favore di iniziative pensate e gestite dai coetanei.

Giulia Detomati, dal 2014 ceo di InVento Innovation Lab, lavora per il progetto Green Jobs di Cariplo e aiuta i ragazzi a capire come rendere più 'ecosostenibile' la loro inventiva. "Spieghiamo ai ragazzi come si arriva a creare una start up di successo: nel caso dei workshop di Green jobs, loro inventano un prodotto e noi li aiutiamo a renderlo più sostenibile", racconta.

Meroni (Politcenico), filantropo oggi è chi scommette su creativi più coraggiosi

Negli ultimi anni è cambiata la prospettiva con cui si guarda alla filantropia, che non è più solo chi mette i soldi ma anche chi crea le condizioni per mettere in relazione le persone e le loro competenze.

Il filantropo oggi "è colui - dice Anna Meroni, professore di design del Politecnico - che rende possibile ciò che difficilmente lo sarebbe, che scommette su imprese su cui pochi scommetterebbero. E' l'ingrediente - continua - che ci vorrebbe nella vita di tutti noi quando abbiamo paura di affrontare una scommessa. Quello che sta facendo Fondazione Cariplo è intercettare questa volontà tra i più creativi e dare loro la possibilità di testarla sul campo: un grande aiuto per partire".

"Ognuno di noi può diventare filantropo, nel momento in cui si prende cura delle relazioni delle persone che lo circondano", dice Agostino Cullati, 28 anni, che lavora presso l'associazione Forum Cooperazione e Tecnologia e, con il progetto GenuinaGente sostenuto da Fondazione Cariplo, ha avviato la ricostruzione di filiere agroalimentari sostenibili, coinvolgendo le comunità locali tra Milano e il Parco Agricolo Sud Milano.

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