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Truffa e corruzione, Visco indagato insieme a commissari Popolare Spoleto

20 ottobre 2015 | 18.33
LETTURA: 4 minuti

 FOTO RAVAGLI/INFOPHOTO - INFOPHOTO
FOTO RAVAGLI/INFOPHOTO - INFOPHOTO

Il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco è indagato per corruzione, truffa, abuso d'ufficio e infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità per l'operazione che ha chiuso il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto con il passaggio della banca umbra al Banco di Desio. Insieme al numero uno di Via Nazionale, nel registro degli indagati dal 28 gennaio 2015 risultano anche i commissari nominati da Bankitalia (Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile), i componenti del comitato di Sorveglianza (Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e l’attuale presidente di Bps, Stefano Lado, che è vicepresidente del Banco Desio. Bankitalia, per ora, ha dichiarato di "non essere a conoscenza di alcuna iniziativa dell'autorità giudiziaria".

Circostanziate le accuse sintetizzate nell'esposto-denuncia nell'interesse dei soci della società cooperativa Spoleto crediti e servizi, che l'Adnkronos ha potuto consultare. L'avvocato Riziero Angeletti, che rappresenta i soci, parla di "un articolato schema criminoso posto i essere dai qualificati sodali teso all'impossessamento del patrimonio della Scs e della Bps": attraverso "uno schema apparentemente lecito" hanno "conseguito il controllo della Bps a prezzi irrisori, arrecando. contestualmente, alla Scs e, conseguentemente, a tutti i soci della stessa, un gravissimo danno economico a vantaggio di altri soggetti".

In particolare, secondo i soci, i commissari nominati da Bankitalia "di fatto hanno favorito aldilà della ragionevolezza e della economicità delle operazioni, il gruppo Banca di Desio e Brianza che risulterà l'esecutore materiale dello spoglio posto in essere nei confronti della malcapitata Bps e dei suoi soci". I commissari "sostanzialmente, attraverso un fittizio piano di ricapitalizzazione della Bps hanno consegnato alla Banca Desio il controllo della società, ovvero un ingente patrimonio, dietro il versamento di un prezzo assolutamente irrisorio".

Secondo la ricostruzione dell'avvocato Riziero Angeletti, il disegno viene confermato dal fatto che i commissari avrebbero rifiutato per Bps un'offerta più vantaggiosa: "tale operazione si palesa ancora di più nella sua reale portata se si riflette sul rifiuto dei commissari alla proposta irrevocabile di acquisto pervenuta all'amministrazione straordinaria della Bps in data 13 giugno 2014 da parte di Nit Holdings Limited di Honk Kong, primaria società internazionale di investimenti finanziari".

Frutto del "medesimo disegno criminoso", secondo i soci della Spoleto crediti e servizi, "risulta anche la cessione della filiale di Torino della Bps alla Banca Popolare di Vicenza in quanto la medesima per le modalità ed i tempi con i quali è avvenuta lascia chiaramente intendere che si è trattato del prezzo pagato dai commissari straordinari alla Banca Popolare di Vicenza affinché quest'ultima si ritirasse dalla competizione in ordine all'acquisizione del pacchetto di maggioranza della Bps, il tutto ovviamente in favore della designata (da tempo) Banca Desio spa".

Secondo l'avvocato Riziero Angeletti, "il disegno criminoso posto in essere dai commissari straordinari, dall'amministrazione della Banca Desio, nonché dai soggetti che hanno nominato tali commissari e via via avallato tali operazioni (personale Banca d'Italia e Consob) si è concluso in data 11 ottobre 2014 con la nomina quali consiglieri della Scs di amministratori graditi alla Banca Desio spa, in quanto questi ultimi avevano manifestato la loro volontà in caso si elezione alla carica di amministratori di ratificare l'accordo quadro nei modi e nei tempi previsti".

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