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Expo: Confcooperative, formule innovative per creare sviluppo

29 ottobre 2015 | 15.05
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InfoPhoto - INFOPHOTO
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"Persona e territorio, cibo e solidarietà, innovazione e mercato. Sono questi i valori che abbiamo provato a trasmettere nel corso dei sei mesi di presenza attiva a Expo. Perché “nutrire il mondo" vuol dire creare sviluppo, dare opportunità, fornire risposte al territorio e alle persone che lo abitano. Senza delocalizzare, rispondendo ai bisogni delle persone prima che alle logiche del profitto. È quello che fanno le cooperative quale forma innovativa di economia sociale di mercato". Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, intervenendo al workshop conclusivo a Expo. Sei cooperative hanno portato la loro testimonianza di formula innovativa, dall'agroalimentare alla ricerca genetica, dai servizi di welfare alle reti di comunità, per finire con i workers buyout.

Dall'analisi dell'economista Carlo Borzaga, presidente del centro di ricerca Euricse, è emerso che "negli anni 2007-2013 le cooperative hanno incrementato costantemente il loro apporto alla finanza pubblica, mentre le Spa lo hanno diminuito. Sommando i differenziali annuali registrati tra il 2007 e il 2013 si rileva che le cooperative hanno versato alle casse dello Stato 5 miliardi 476 milioni di euro in più di quelli che avrebbero versato se avessero mantenuto la produzione al livello del 2007. Nello stesso periodo le spa hanno invece ridotto il loro contributo all’Erario di ben 15 miliardi 736 milioni euro".

Per quanto riguarda gli esempi positivi portati dalle cooperative, significativo per l'agroalimentare, il processo di innesti realizzato dai Vivai Cooperativi Rauscedo (Friuli Venezia Giulia) con un ceppo di vite resistente alle malattie tipiche della pianta, tra cui peronospora e oidio. La ricerca é partita nel 1965 e oggi esporta in 50 paesi, rendendo possibile ridurre l'utilizzo di pesticidi, risparmiando. Riportata anche l'esperienza della Cooperativa Empedocle (Sicilia), impegnata nell'agricoltura idroponica, una tecnica di acquacoltura che consente di coltivare in piccoli spazi, dalle piazze ai balconi, persino nelle stanze o nelle cantine degli appartamenti, consentendo agli ortaggi di crescere anche in assenza di terra e luce naturale.

Un laboratorio per la diagnosi ad alta specializzazione di malattie genetiche rare è la particolarità della Cooperativa Magi Euregio (Alto Adige), che ha condotto uno studio sul Dna per la prevenzione dell'obesità infantile. Altrettanto innovativo il lavoro di Soles Tech (Emilia Romagna), cooperativa composta da ingegneri che hanno ricostituito l'impresa andata in default diventando imprenditori di se stessi. Tra i brevetti detenuti quello sull'isolamento sismico delle costruzioni, le palificate di fondazione e i serbatoi pensili (invasi e bacini di acqua in collina e montagna); tra le iniziative di maggiore rilievo, i sollevamenti di fabbricati realizzati a L’Aquila, per isolarli sismicamente.

Non è mancato un focus sul welfare, con La Città Essenziale (Basilicata), consorzio di cooperative sociali che ha realizzato un progetto di efficientamento energetico per il miglioramento del welfare locale grazie al reinvestimento delle risorse risparmiate in servizi per anziani e minori. In un paesino della provincia di Matera di 5mila abitanti il risparmio é di 100mila euro l'anno che si traducono in 4.500 ore di servi di welfare gratuiti agli anziani. Infine Federica Verona, architetto del Consorzio Ccl Cerchicasa (Lombardia), ha parlato del progetto di social housing nella periferia ovest di Milano che ospita circa 90 famiglie.

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