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L. stabilità: stop tasse casa in mirino Bankitalia e C.Conti/Adnkronos

03 novembre 2015 | 19.04
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Istat, nel 2016 impatto sul pil dello 0,1%. Sale allo 0,3% nel 2017

L. stabilità: stop tasse casa in mirino Bankitalia e C.Conti/Adnkronos

La decisione di eliminare le tasse sulla prima casa resta nel mirino di Bankitalia e Corte dei Conti. Così come Via Nazionale chiede anche un intervento per limitare il contante e un'azione decisa per il taglio del debito e la Magistratura contabile avverte che restano nodi irrisolti: clausole, contratti pubblici, pensioni. Intanto, l'Istat certifica che l'impatto della manovra sul pil nel 2017 è pari allo 0,1%, destinato a salire allo 0,3% nel 2017. Le audizioni sulla legge di stabilità delle principali istituzioni di controllo, come sempre accade, mettono in luce i limiti e i nodi da sciogliere della manovra economica.

BANKITALIA. L'eliminazione della tassazione sulla prima casa comporta una ''ricomposizione delle fonti di finanziamento comunali'' che, se non vengono accompagnate da ''misure di controllo'' potrebbero ''creare incentivi ad accrescere la dinamica della spesa locale'', avverte il vice direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini. Quanto al tetto sui contanti, è bene rilevare che "la riduzione del ricorso al contante resta in Italia un obiettivo da perseguire'' perché la propensione al suo utilizzo ''rimane molto più elevata della medie europea''. Altrettanto ferma l'indicazione che arriva sul fronte dei conti pubblici. La riduzione del debito nel 2016 ''è un impegno chiave'' che ''non va mancato'': in un "quadro economico oggi in sensibile miglioramento, le condizioni finanziarie distese offrono l'occasione per realizzare stavolta l'obiettivo''.

CORTE CONTI. ''La tassazione che riguarda gli immobili risulta ancora senza una fisionomia definitae richiede una particolare attenzione'', afferma il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri. Che si esprime con estrema chiarezza anche su un altro aspetto chiave della manovra. L'incremento dell'Iva, sterilizzato dalla legge di stabilità 2016, non doveva essere annullato ma sottoposto una revisione, ''riguardante ad esempio un articolato intervento sulle aliquote e sulla struttura stessa'' dell'imposta. Senza dimenticare che la legge di stabilità 2016 ''lascia sullo sfondo nodi irrisolti (clausole, contratti pubblici, pensioni) e questioni importanti (quali un definitivo riassetto del sistema di finanziamento delle autonomie territoriali)''.

ISTAT. La crescita dell'economia beneficerà della legge di stabilità 2016 ''in misure lieve (un decimo di punto di pil) e più rilevante nel 2017 (3 decimi di punto), indicano le simulazioni dell'Istat, presentate dal presidente Giorgio Alleva. Numeri eloquenti, che servono a spiegare alcune scelte strategiche del governo, anche su altri fronti. Sono oltre un milione i bambini in povertà assoluta in Italia, nel 2014 (1.045.000 minori). Rispetto al 2008, cioè all'inizio della crisi, sono il triplo (erano 375.000); mentre rispetto al 2011 (quando erano 523.000) sono raddoppiati. Il taglio dell'Ires e il maxi-ammortamento si tradurrà in un risparmio d'imposta per le società di capitali pari a 4 miliardi di euro. Nel 2017, prosegue l'Istat, è atteso ''un miglioramento della competitività legato alla riduzione del carico fiscale sulle imprese''. La dinamica dell’occupazione ''è stimata migliorare in entrambi gli anni''. L’indebitamento netto in rapporto al Pil peggiora di circa 1 punto percentuale nel 2016 e di 1,1 punti nel 2017; è bene ricordare che tale effetto deriva dal confronto con uno scenario tendenziale che incorpora l’impatto delle clausole di salvaguardia.

UPB. La legge di stabilità 2016 prevede una ''serie di impegni a carattere permanente'' come la riduzione della Tasi e dell'Ires, che ''nel primo anno sono finanziate in buona parte da risorse temporanee, quali la flessibilità di bilancio e il gettito una tantum'' di interventi come la voluntary disclosure, rileva il presidente dell'Upb, Giuseppe Pisauro. Per il 2017 e gli anni successivi, precisa, "la tenuta dei conti è garantita dall'andamento favorevole del quadro di finanza pubblica e dalla presenza di ''una sostanziosa clausola di salvaguardia'', cioè l'aumento dell'Iva.

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