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Ezio Mauro lascia la direzione di 'Repubblica', arriva Calabresi

25 novembre 2015 | 14.09
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(Infophoto) - INFOPHOTO
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Ezio Mauro lascia la direzione di 'Repubblica' dopo quasi vent'anni dalla firma del primo numero avvenuta il 6 maggio del 1996. Il secondo direttore del quotidiano, arrivato al vertice dopo il fondatore Eugenio Scalfari, resterà in carica fino al prossimo 14 gennaio, data del quarantesimo anniversario della testata, per poi "proseguire il suo prezioso lavoro giornalistico nel Gruppo", come spiega la nota del Cda che ufficializza la notizia, trapelata dopo la riunione di redazione in cui Mauro ha annunciato la sua decisione.

Il Consiglio di amministrazione ha quindi designato all'unanimità, quale nuovo direttore con decorrenza 15 gennaio 2016, Mario Calabresi, attuale direttore della Stampa, "figura di primo piano del nostro giornalismo", cresciuto all'interno di Repubblica, ove ha ricoperto i ruoli di caporedattore centrale e di corrispondente da New York.

Prima ancora dell'ufficialità della notizia, è stata una nota del sindaco di Torino, Piero Fassino, ad esprimere il saluto a Mauro e gli auguri a Calabresi del sindaco di Torino Piero Fassino. ''Molti agiscono. Pochi lasciano il segno. Tra questi certamente Ezio Mauro che, con il suo impegno giornalistico e civile, ha accompagnato ogni passaggio cruciale della vita del Paese. A lui il ringraziamento e gli auguri per le sue scelte future. A Mario Calabresi i migliori auguri per la chiamata a un incarico che è giusto riconoscimento alla sua professionalità e alla sua capacità di lettura della società", afferma Fassino, commentando l'avvicendamento alla direzione del quotidiano.

Una delle prime conseguenze dell'uscita di Mauro è la chiusura della collaborazione con il giornale di Adriano Sofri. Nella sua rubrica 'Piccola posta' sull'edizione online del 'Foglio', Sofri scrive: "Leggo - dal Bangladesh, dove sto viaggiando - che Ezio Mauro lascerà la direzione di Repubblica dal prossimo 14 gennaio. Sono contento per lui, che comincerà una terza delle sue sette vite nella forma migliore. Gli sarà un po' difficile, con la passione che lo anima, lasciare proprio durante una guerra mondiale. Ma troverà senz'altro un buon punto da cui partecipare. (Essendo la mia lunga collaborazione a Repubblica un riflesso della mia personale amicizia per Ezio Mauro, naturalmente finirà con la sua direzione)", conclude.

Una direzione, quella di Mauro, durata praticamente quanto quella del fondatore e primo direttore del quotidiano Eugenio Scalfari, che era stato direttore del settimanale L'Espresso. Il nome 'Repubblica' viene scelto in omaggio al piccolo giornale portoghese che l'anno prima aveva dato voce alla "rivoluzione dei garofani". Il nuovo quotidiano si presenta al pubblico con una veste inedita per quegli anni, il formato berlinese, sei colonne invece delle tradizionali nove; è composto di 20 pagine ed esce dal martedì alla domenica.

Nell'aprile 1996, dopo le elezioni politiche, la direzione della testata passa di mano: Scalfari dopo vent'anni lascia il timone a Ezio Mauro e continua a scrivere come editorialista. Piemontese di Dronero, classe 1948, Mauro in precedenza era stato direttore di 'La Stampa', dove era tornato nel 1990 assumendo prima l'incarico di condirettore. Al quotidiano di Torino era arrivato nel 1981 in qualità di inviato speciale. Dal 1988 aveva invece lavorato per 'la Repubblica' come corrispondente da Mosca.

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