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Count down per lancio Vega, l'ad Avio: "E' una svolta storica"

28 novembre 2015 | 14.05
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Giulio Ranzo, ad AVIO
Giulio Ranzo, ad AVIO

Sesto volo per il lanciatore europeo Vega. Il vettore, quasi tutto basato su tecnologia italiana, partirà mercoledì prossimo, 2 dicembre, alle 05,00 del mattino (ora italiana) dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana francese. Vega porterà in orbita il satellite il satellite europeo Elisa Pathfinder, primo osservatorio dell'Esa dedicato allo studio delle onde gravitazionali, una missione scientifica basata sulla teoria della relatività di Einstein. Ma non solo. E questo lancio "segna un passaggio storico per Vega" sottolinea l'ad di Avio, Giulio Ranzo, intervistato dall'Adnkronos.

Questo lancio di Vega, l'ultimo a contratto Verta (Vega Research fan Technology Accompainment) perchè i prossimi voli saranno a carattere commerciale, segna un cambio di passo "perchè l'attività spaziale italiana acquista un ulteriore spessore", rinsaldando "l'eccellenza che già esprime sia nel settore di terra che in quello dei lanciatori" rimarca Ranzo, alla guida della joint venture (Cinven 81% Finmeccanica 14% Top management 5%) dal 2 ottobre scorso.

Ed è il Gruppo Avio che realizza il Vega, di cui la controllata Elv (partecipata al 30% dall'Agenzia Spaziale Italiana) è capocommessa, a consentire all'Italia di essere presente nel ristretto numero di Paesi al mondo in grado di produrre un vettore spaziale completo. "La capacità di fare il prime contractor, cioè la guida della capacità di lancio, e significa la possibilità di accedere allo spazio, è un catalizzatore della crescita" tecnologica e economica italiana, commenta Ranzo. Perchè, osserva, "Vega trascina l'opportunità di sviluppare altre competenze che via via si stanno rendendo necessarie" nel settore spaziale.

Avio sta puntando molto sul Vega e con il lanciatore sta crescendo. La decisione dell'Esa di utilizzare lo stesso motore, il P120C, sia per il Vega C, nuova generazione del lanciatore europeo che porta in orbita piccoli carichi, che per il futuro Ariane 6, è una decisione chiave, perchè, spiega Ranzo, "è una testimonianza del fatto che la tecnologia sviluppata per Vega è di assoluta eccellenza". Al punto di essere "un elemento fondante -spiega- per creare un prodotto successore dell'Ariane 5, l'Ariane 6, visto che l'elemento di novità della prossima generazione di questi lanciatori sono i nostri booster".

Per questo, Avio ha appena inaugurato nello stabilimento di Colleferro i cantieri dei nuovi impianti industriali che serviranno alle lavorazioni dei lanciatori Vega C e Ariane 6, sostenendo un investimento di 35 milioni di euro entro il 2019, fondi "in parte privati e in parte pubblici, come tipicamente nel nostro settore" spiega il numero uno della società. Vega, dunque, consente di guardare con "più ottimismo e orgoglio allo sviluppo dell'industria spaziale italiana e di Avio".

"Poi però -avverte Ranzo- dobbiamo metterci anche molta tenacia perchè dobbiamo mantenere le posizioni conquistate, posizioni che non si mantengono per sempre vista la grande competizione internazionale". Ci sono molte persone, ammette il manger, che "ci invidiano questa posizione e che vorrebbero catturarla. Quindi, ora che abbiamo conquistato la leadership nei lanciatori, dobbiamo come Italia, a livello istituzionale, difenderla, promuoverla nel mondo ed esportarla in tutte le sue dimensioni: dai rapporti commerciali alle relazioni con i Paesi esteri".

Il Vega, infatti, nei suoi prossimi sette voli consentirà ad almeno sei Paesi diversi di accedere allo spazio. Paesi come il Vietnam, l'Estonia, il Kazakistan, il Perù, la Turchia. "Scenario che apre possibilità di relazioni strategiche per l'Italia, secondo Ranzo. E, "cosa ancora più sorprendente, -sottolinea l'ad di Avio- in questa rosa ci sono anche gli Stati Uniti". Gli Usa "non sono certo un Paese privo di risorse tecnologiche, eppure una delle società di Google, Skybox Imaging", nata come startup della Silicon Valley e specializzata nella raccolta di immagini della Terra dallo spazio, "ha deciso di mettere in orbita i propri satelliti utilizzando proprio Vega".

Elemento, indica Ranzo, "davvero straordinario". Non solo. Vega "è uno strumento, non un mezzo e non un fine, ma uno strumento per accelerare il processo di crescita tecnologica" italiano. E anche sul fronte del contrasto al terrorismo internazionale, il lanciatore europeo made in italy, che porta in orbita bassa anche satelliti in grado di realizzare immagini della Terra ad altissima definizione, dimostra "una capacità che "può essere utilizzata anche per scopi di intelligence e militari".

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