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Smart working

Barilla, entro il 2020 tutti gli impiegati potranno lavorare da casa

23 febbraio 2016 | 12.40
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Entro il 2020 tutti i dipendenti della Barilla avranno l'opportunità di lavorare da casa in "smart working". La notizia di questo obiettivo è in linea con una 'politica' aziendale già sperimentata da tre anni dal gruppo che ha introdotto per i propri dipendenti la possibilità di lavorare in modo flessibile, ovunque e in qualunque momento, grazie a nuovi strumenti di comunicazione digitali e nuove metodologie. Un successo per l’azienda e per le persone coinvolte, pari al 74% dei dipendenti totali e in maggioranza donne.

Maggiore flessibilità sul luogo di lavoro, approccio orientato ai risultati, delega nella gestione del proprio piano di attività: sembrano davvero lontani i tempi dell’Italia del 'cartellino'... Lo 'smart working' è una piccola rivoluzione che sta trasformando e migliorando il mercato del lavoro, all’ordine del giorno dell’agenda politica visto che il Consiglio dei Ministri del 28 gennaio scorso ha approvato su questo tema un disegno di legge, ora al vaglio delle due Camere.

Ma c’è chi è stato un vero e proprio precursore su questo tema: Il Gruppo Barilla. Nel 2013 infatti l’azienda emiliana, che impiega nel mondo circa 8.000 persone, con un fatturato superiore a 3 miliardi di euro e 29 siti produttivi, ha avviato un progetto di smart working in tutte le proprie sedi, nazionali e internazionali. Su 1600 dipendenti coinvolti dal progetto, circa 1.200 (oltre il 74%) hanno usufruito dell’opportunità. E la sfida di Barilla è quella di offrire lo smart working per il 100% del tempo ai dipendenti.

"Smart working per Barilla significa tre cose", afferma Alessandra Stasi, responsabile Organization & People Development , "in primo luogo, lavorare dovunque, comunque e in qualunque momento. E in secondo luogo vuol dire utilizzare gli spazi in un modo diverso: abbiamo lavorato molto nelle varie sedi per riorganizzare gli uffici intorno alle attività di collaborazione, di comunicazione, di concentrazione individuale, che oggi possono essere fatte anche da remoto. Il terzo aspetto sono le tecnologie digitali".

Il progetto di Smart Working in Barilla è aperto a tutta la popolazione impiegatizia. Tuttavia esiste una maggiore propensione al suo utilizzo da parte delle donne tra 30 e 55 anni e da chi effettua un tragitto casa-ufficio mediamente lungo (maggiore ai 25 chilometri), con un conseguente risparmio di tempo, costi e connesso beneficio per l’ambiente. La propensione all’utilizzo invece decresce con l’aumentare dell’età: proprio la fascia più giovane che, si aspetta dall’azienda una maggiore flessibilità, in realtà è quella che la utilizza di meno.

Da un punto di vista contrattuale, i dipendenti possono lavorare in sedi diverse dall’ufficio per 4 giorni al mese, accordandosi con il proprio manager. E I risultati, finora, sono stati molto positivi. In particolare il beneficio più grande riguarda l’equilibrio vita privata-lavoro che ha portato a un aumento della soddisfazione dei dipendenti. L’ingresso di Barilla nello smart working non è stato guidato dall’aumento della produttività. Tuttavia un’inchiesta globale effettuata con l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano su un campione di 600 persone coinvolte nello smart working in Barilla ha mostrato che per i manager non c’è stato un peggioramento nei livelli di produttività ed efficacia/efficienza delle prestazioni.

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