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Il decalogo

Investire i risparmi in sicurezza? Ecco le 10 regole d'oro da seguire

29 marzo 2016 | 13.40
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Banca Etruria, CariChieti, Banca Marche, CariFerrara. Nell'anno nero delle banche che ha segnato la risoluzione di tanti istituti di credito - con conseguenze talvolta disastrose per gli investitori - la fiducia del cliente nei consulenti finanziari si è irrimediabilmente persa. E allora, per una scelta consapevole e oculata della banca e del personale che si prenderà cura dei vostri risparmi, Il Sole 24Ore ha stilato un decalogo con semplici e mirate regole da seguire per evitare per quanto possibile i rischi legati a una scelta errata e ritrovare chiarezza, serenità e soprattutto sicurezza nel rapporto con i professionisti del settore.

1) La parola d'ordine è 'trasparenza', che insieme alla comunione d'intenti è alla base del rapporto con chi dovrà decidere con voi come investire i risparmi di una vita. "Per gettare le basi - spiega infatti Gianfranco Ursino dalle pagine dell'inserto 'Scegliere la banca e il consulente' - il primo presupposto è la chiarezza da entrambe le parti: solo un rapporto schietto e trasparente può essere di base alla fiducia reciproca e durare a lungo nel tempo".

2) Non siamo solo quello che possediamo. Per questo, se al termine del colloquio preliminare con il consulente vi accorgerete che l'interesse è stato principalmente rivolto all'entità del vostro patrimonio e non alle vostre esigenze, sarà bene prendere le distanze da chi è portato a vedervi "solo come un numero".

3) Come capire qual è il consulente ideale? Un serio professionista, spiega ancora il Sole 24Ore, "definisce una strategia d'investimento in base al profilo di rischio e costruisce un portafoglio di investimenti finalizzato a realizzare obiettivi condivisi di comune accordo".

4) Mai subire pressioni nelle scelte. Un buon consulente propone sempre un'alternativa di investimento e non detta mai tempi e scadenze troppo ravvicinati per compiere una scelta decisiva. Sentirsi spinti all'acquisto di un certo prodotto con troppa fretta è sempre un campanello d'allarme.

5) Conoscere il consulente in base al curriculum è buona norma. Formazione ed esperienze professionali di quest'ultimo non sono semplici dettagli, ma informazioni utili per capire chi si ha davanti. "Un buon consulente - afferma inoltre Ursino - deve render noti tutti gli elementi spontaneamente, senza aver bisogno di essere incalzato continuamente".

6) Fare domande su tutto. Capire cosa si sottoscrive è fondamentale, e le spiegazioni devono essere chiare e comprensibili per chi investe onde evitare trappole. Per questo è meglio evitare prodotti troppo complicati e affidarsi a chi non sa spiegare come funziona un investimento. "Se non capite le spiegazioni - raccomanda Ursino - dovete fare domande. Non abbiate paura di fare la figura degli ignoranti. I soldi sono i vostri!".

7) Non credere ai miracoli: chi vi illude decantando rendimenti molto alti e non in linea con quelli di mercato, probabilmente non vi sta illustrando anche gli elevati rischi cui andate incontro. Usate particolare cautela con chi avanza questo tipo di proposte, a volte infatti si potrebbe addirittura trattare di tentativi di truffe e raggiri.

8) Frequenti compravendite di titoli fanno esplodere le commissioni intascate dall'intermediaro e riducono "le performance complessive realizzate dal portafoglio degli investimenti. Il tutto a svantaggio del cliente. Cioè voi". Siate cauti, quindi, se vi vengono proposte frequenti movimentazioni di denaro.

9) Le commissioni del consulente finanziario sono correlate al rischio degli investimenti: costi elevati non possono quindi essere giustificati per un profilo di rischio prudente. "Inoltre - spiga il Sole - tra oneri di consulenza e commissioni di gestione, fate attenzione alle duplicazioni delle voci di costo. La direttiva europea Mifid ha come obiettivo quello di spacchettare (e ridurre) i costi, non di moltiplicarli".

10) Conquistata la fiducia del cliente, è bene che il consulente che abbia ricevuto ampia delega sulle operazioni finanziare da intraprendere cerchi comunque di coinvolgere l'investitore in ogni decisione. "Nel rispetto della tipologia del cliente che ha di fronte - conclude Ursino -, il consulente deve spiegargli cosa accade e verificare se i suggerimenti dati siano stati realmente compresi dall'assistito".

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