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Fmi: Vinals, bene fondo Atlante, mossa in direzione giusta

13 aprile 2016 | 15.46
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Fmi: Vinals, bene fondo Atlante, mossa in direzione giusta

Il Fondo Monetario Internazionale "accoglie con favore la nascita del Fondo Atlante, che ha un nome evocativo: è un altro passo per 'pulire' i bilanci delle banche italiane dalle sofferenze e aiutarle a raccogliere capitale". Lo sottolinea Jose Vinals, consigliere finanziario e direttore del dipartimento mercati monetari e dei capitali del Fondo monetario internazionale, in conferenza stampa dopo la presentazione del Global Financial Stability Report. Vinals evidenzia l'importanza del "coinvolgimento dei privati in questa soluzione" che tuttavia ha valore se "fa parte di una strategia complessiva".

L'esponente dell'Fmi ha ricordato che "le banche italiane hanno fatto molti progressi in termini di applicazione delle misure per aumentare la loro salute e la loro resilienza". In Italia - ha aggiunto - "il peso delle sofferenze è alto, servono azioni" collettive.

Le banche italiane - si legge nel Report dell'Fmi - sono "assieme a quelle di Germania, Portogallo e Spagna, fra quelle relativamente più vulnerabili nell'Eurozona" al tassi vicini a zero, se non addirittura negativi. Il Fondo evidenzia anche - per le banche italiane (come per quelle spagnole e portoghesi) - l'impatto sulla redditività legato ai tassi negativi, vista "l'alta sensibilità ai movimenti" nell'Euribor con "un calo più rapido dei rendimenti, in parte a causa dell'elevata quota di mutui a tasso variabile".

I l Fondo sottolinea poi come siano in aumento i rischi alla stabilità finanziaria globale, a causa della crescita dell'incertezza, delle tensioni sui mercati degli asset e del calo dei prezzi petroliferi e delle materie prime.

Alla luce delle recenti tensioni, scrive il Fondo, "il messaggio principale è che servono misure supplementari per un mix di politiche più efficace ed equilibrato, così da migliorare la crescita e garantire stabilità finanziaria". "Senza tali misure - aggiunge l'Fmi - possono ripetersi le turbolenze sui mercati" con "il rischio di ripiombare in un rallentamento più grave e prolungato, con una stagnazione economica e finanziaria" con un calo entro il 2021 del Pil globale del 3,9% rispetto allo scenario base. In caso di varo di misure strutturali positive, invece, il Pil mondiale potrebbe crescere entro il 2018 dell'1,8% rispetto alle stime.

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