L'allarme lanciato ieri da Tito Boeri, presidente dell'Inps, sulla possibilità che i giovani nati nel 1980 possano andare in pensione molto più tardi, fino a 75 anni, "è irragionevole, rischia di sembrare un annuncio e non una criticità da affrontare". Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine dell'assemblea dei lavoratori con disabilità al centro della giornata sulla carta dei diritti del lavoro della Cgil. "Rischia inoltre di passare un messaggio pericoloso di sfiducia ai giovani -ha continuato Camusso - con molti che reagiscono dicendo allora non pago più i contributi".
"Noi abbiamo aperto la vertenza sulle pensioni proprio per evitare questa situazione - ha proseguito il leader di Cgil - questo è un sistema ingiusto che scarica la disoccupazione sulle spalle dei singoli e si basa sull'aspettativa di vita".
"Vedere ogni singolo aspetto come un costo impedisce una riforma complessiva del sistema che preveda investimenti che non sono costi. Bisogna ricostruire il sistema per i giovani, superare la differenza tra tutelati e non", conclude Camusso.