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Banche, Padoan conferma: "Nei decreti misure su rimborsi e sofferenze"

23 aprile 2016 | 15.56
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Banche, Padoan conferma:

"Confermo che una parte delle misure" contenute nei decreti sulle banche in corso di approvazione "sarà relativa al rimborso" degli obbligazionisti subordinati delle quattro banche sottoposte a risoluzione (Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Cariferrara) e "confermo che ci saranno misure volte a velocizzare la risoluzione delle controversie contrattuali che potranno accelerare notevolmente i processi e di conseguenza, come tutti gli operatori di mercato dicono, aumentare il valore delle sofferenze che vengono scambiate su questo mercato". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ad Amsterdam in conferenza stampa.

"Un elemento - dice - che migliora il meccanismo, che va innescato con meccanismi di mercato. Molte di queste misure sono state estratte dalla legge delega di riforma del diritto fallimentare, proprio per accelerarne l'introduzione e renderle più efficaci. Siamo in continuità: queste norme sono state elaborate in stretta collaborazione con il ministero della Giustizia".

Inoltre, durante l'Ecofin informale di Amsterdam, "sulla questione dei limiti all'esposizione delle banche al debito sovrano, la maggioranza dei partecipanti si è dichiarata contraria. Sono stati sollevati dubbi sul fatto che possa ridurre il rischio; potrebbe addirittura aumentarlo" spiega il ministro dell'Economia.

"La discussione sul debito sovrano - continua Padoan - è cominciata con una presentazione del presidente del gruppo di lavoro, in cui sono state presentate varie opzioni su come trattare l'esposizione sul debito sovrano, a cominciare dall'opzione in cui non si fa nulla fino a opzioni via via di diversa intensità, in cui si mettono dei pesi per ponderare il rischio dei titoli di Stato e/o in cui si mettono dei tetti all'esposizione verso i titoli sovrani di un determinato Paese, con vari pro e contro in ciascuna opzione".

"Per noi - aggiunge il ministro - l'opzione preferibile è lo status quo, perché non è un'opzione in cui non succede niente, perché sono previste misure di miglioramento della solidità bancaria che tranquillizzano per il lavoro dell'irrobustimento dei bilanci delle banche, senza però alterare l'allocazione dei portafogli dei titoli, perché tutte le altre opzioni implicano che la banca sia costretta o invitata a cambiare le quote di detenzione dei titoli, quindi si pone il problema di che fine fanno quei titoli non più in portafoglio. Si introduce nel mercato uno choc di riaggiustamento".

"Questo dibattito - conclude Padoan - va portato avanti nel contesto del comitato di Basilea, che riteniamo essere il posto in cui queste questioni devono essere affrontate".

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