ArcelorMittal, Marcecaglia e Cdp insieme per l'Ilva. Prende forma il nocciolo duro della cordata in grado di presentare un'offerta vincolante, entro il 30 maggio, per il gruppo dell'acciaio. Sarebbero "sostanzialmente soddisfatte", spiegano all'Adnkronos fonti finanziarie, le condizioni poste per l'intervento. Condizioni che si tengono insieme e che "sono una il presupposto dell'altra": la presenza di un soggetto internazionale capace di assicurare uno sviluppo di medio-lungo termine, come ArcelorMittal; il contributo di garanzia di Cassa Depositi e Prestiti, con una quota di minoranza, per replicare lo schema del Fondo Atlante ideato per le banche, assicurando anche una copertura istituzionale; la partecipazione del Gruppo Marcegaglia, in grado di garantire l'italianità di un'operazione che punta a risolvere l'impasse in un settore strategico per il Paese.
Uno schema che, come avvenuto nel caso del fondo Atlante, consente anche di allargare la compagine a nuovi ingressi. In queste ore sta valutando lo scenario, e quindi le concrete possibilità di essere della partita, anche Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica. "Serve una grande azienda che sa produrre acciaio", ha chiarito nei giorni scorsi, subordinando ogni possibilità di intervento alla presenza di un partner internazionale. Ruolo che ArcelorMittal ha tutte le carte in regola per svolgere. In questo quadro, non è escluso che anche altri imprenditori italiani possano partecipare.
"Prima ancora che il numero di soggetti coinvolti, conta l'architettura della cordata, che deve essere solida per pensare a un intervento risolutivo", spiegano le fonti interpellate. Le parti coinvolte, si puntualizza, "sono ancora al lavoro su diversi aspetti tecnici" ma "è molto probabile che si riesca a stringere già nei prossimi giorni".