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Editoria, il Gruppo Caltagirone lascia la Fieg per diversità vedute

06 maggio 2016 | 21.14
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(Fotogramma)
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"Il gruppo Caltagirone Editore, dopo 20 anni di partecipazione attiva nella Fieg, ha deciso oggi di abbandonare l'associazione per diversità di vedute in merito al futuro del settore e allo sviluppo dello stesso". Lo rende noto lo stesso gruppo. "Contestualmente -si legge- si sono dimessi tutti i rappresentanti del gruppo ivi compreso il Cav. Francesco Gaetano Caltagirone e Azzurra Caltagirone Vice Presidente dell'Associazione".

Editore ma non solo - Il gruppo che fa capo a Francesco Gaetano Caltagirone, che oggi annuncia l'addio alla Fieg per "diversità di vedute", un po' come la Fiat di Marchionne fece con Confindustria all'inizio del 2012, è presente in tanti settori, dal cemento, all'immobiliare, alle grandi opere, assicurazioni e retail. Il gruppo ha le sue radici nelle costruzioni: cinquant'anni fa, il 6 maggio del 1966 la prima operazione a Roma, in un'area vicino villa Pamphili, dove l'imprenditore costruisce tre fabbricati. Quasi vent'anni dopo è la volta dell'acquisizione di Vianini, gruppo storicamente presente nelle costruzioni e con cui la Caltagirone assume il profilo industriale che poi diventa la propria cifra: nel 1992, in seguito al processo delle privatizzazioni, l'Iri cede al Gruppo Caltagirone la propria partecipazione in Cementir Holding in seguito ad una procedura di asta competitiva. Dopo una fase di riassetto organizzativo e produttivo, la società avvia un processo di forte espansione internazionale tanto che in pochi anni deriva circa il 9% dei propri ricavi dall'Italia ed opera in tutto il mondo. A partire dagli anni Novanta cominciano gli investimenti nell'editoria: oggi alla Caltagirone Editore fanno capo 'Il Messaggero', 'Il Mattino', 'Il Gazzettino', 'Il Corriere Adriatico', il 'Quotidiano di Puglia', e 'Leggo', con le relative edizioni on line. Francesco Gaetano Caltagirone possiede oltre il 3% di Generali e sul fronte della finanza è azionista di Unicredit. Il gruppo è presente anche nel settore delle utility con Acea, dove è il principale investitore privato.

Fieg, l'uscita dopo invito a rispetto logiche associative - La scelta del gruppo Caltagirone di uscire dalla Fieg, puntualizza la Federazione degli Editori, è conseguente alla decisione del Comitato di Presidenza che, all'unanimità con una sola astensione, aveva invitato le società de 'Il Messaggero', 'Il Mattino' e de 'Il Gazzettino' a riconsiderare una iniziativa assunta al di fuori non solo delle scelte, ma anche delle logiche associative.

Il futuro - La scelta di Caltagirone di lasciare la Fieg potrebbe aprire la strada a nuove uscite eccellenti dalla Federazione degli editori. Secondo quanto risulta all'Adnkronos, sarebbero in corso contatti fra diversi imprenditori del settore per valutare lo scenario che si apre e considerare l'opportunità di seguire l'esempio dell'editore del Messaggero. La decisione di Caltagirone non sarebbe improvvisa, ma ben meditata e sarebbe stata già oggetto di confronto informale con esponenti di altre realtà editoriali. E le 'diversità di vedute' con la Fieg, che oggi l'editore romano ha richiamato per spiegare la sua scelta, sarebbero sostanzialmente condivise anche da altre società editrici, che vorrebbero imprimere un'accelerazione nel cambiamento delle relazioni industriali all'interno del settore.

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