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Conti pubblici, Moscovici: "Non escludo flessibilità nel 2017 con rispetto impegni"

18 maggio 2016 | 13.20
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(Xinhua)
(Xinhua)

La Commissione Europea ritiene, dopo aver analizzato i fattori rilevanti, che il debito pubblico dell'Italia, insieme a quelli di Belgio e Finlandia, rispetti il patto di stabilità, ma "per l'Italia la Commissione rivedrà la sua valutazione dei fattori rilevanti in nuovo rapporto entro novembre, quando ulteriori informazioni sulla ripresa del cammino di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine per il 2017 saranno disponibili".

L'Italia dovrebbe agire quest'anno e l'anno prossimo per "accelerare l'implementazione del suo programma di privatizzazioni e utilizzare i proventi per velocizzare la riduzione del rapporto tra il debito pubblico" e il Pil. La Commissione Europea, "in linea con i suoi doveri di monitorare l'implementazione della procedura per deficit eccessivo, tornerà sulla situazione della Spagna e del Portogallo agli inizi di luglio".

La Commissione Europea ha "ottenuto dall'Italia un impegno chiaro, scritto, nero su bianco, nel quale l'Italia assicura che nel 2017" i conti pubblici saranno "conformi alle regole", che "l'obiettivo di deficit dell'1,8% sarà rispettato" e che "saranno evitate deviazioni significative". Lo dice il commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici, in conferenza stampa a Bruxelles.

"Nei tre casi di Finlandia, Italia e Belgio - ha aggiunto Moscovici - abbiamo esaminato tutti i fattori rilevanti e abbiamo concluso che non ci sono le condizioni per aprire una procedura. Prevediamo che i tre Paesi siano globalmente conformi ai requisiti del patto quest'anno. L'Italia voleva il massimo possibile di flessibilità prevista dalle regole, come dettagliate nella comunicazione della Commissione del gennaio 2015, e noi abbiamo istituito un legame tra queste flessibilità e il ritorno verso percorso di bilancio dall'anno prossimo".

"Abbiamo avuto - continua Moscovici - diversi giorni di intensi dibattiti con Pier Carlo Padoan e il suo team; credo di aver almeno dieci bilaterali con il ministro; e abbiamo ottenuto un impegno chiaro, sul quale saremo vigili. Su questa base, su cui siamo stati esigenti e sulla quale rimarremo vigili, abbiamo concluso che l'Italia debba beneficiare di una parte importante della flessibilità chiesta per quest'anno".

"Esamineremo attentamente - conclude Moscovici - il progetto di bilancio italiano che riceveremo in ottobre e faremo in quel momento nuove analisi sulla conformità dell'Italia alla regola del debito. La nostra vigilanza resta dunque in piedi, con la clausola di revisione in autunno, anche se prendiamo atto con favore della lettera che Padoan ci ha inviato in seguito alle osservazioni che gli avevamo fatto".

"Alcune clausole di flessibilità sono state pensate per poter essere usate una sola volta nel ciclo, e dunque è anche necessario che a un certo punto si ritorni verso un percorso di bilancio diciamo normale. Ma non escludo che ci sia anche questa possibilità, se effettivamente nel 2017 il deficit sarà all'1,8%", ha poi commentato il commissario europeo a Sky Tg 24, alla domanda se, a questo punto, per l'Italia ci siano margini di flessibilità anche per il 2017. "D'altronde - ha concluso - è proprio questo il senso della politica seria sui conti che chiediamo all'Italia".

PADOAN - "Non si tratta di una vittoria o di una sconfitta. Rispettiamo le regole e questo ci viene riconosciuto". A commentare così le raccomandazioni Ue all'Italia ai microfoni del 'Gr1' è il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. "Disinnescare le clausole di salvaguardia - ha continuato - è un impegno che il Governo ha preso soprattutto nei confronti del Paese. Non è uno sforzo facile ma ci siamo impegnati e continueremo a farlo"

MEF - La Commissione europea "riconosce lo sforzo realizzato dal Governo italiano nell'implementazione del piano di riforme strutturali e nella realizzazione di investimenti aggiuntivi". E' quanto evidenzia il Mef, commentando l'Ue. Di conseguenza, ricorda il Tesoro, per il bilancio 2016 accorda all'Italia la massima flessibilità sul deficit prevista dalle relative clausole e un ulteriore flessibilità per le spese relative alla sicurezza e all'accoglienza dei migranti, per un totale di 0,85 percento del Pil.

Ciò conferma che "la strategia perseguita dal governo sull’uso intelligente delle regole europee per incentivare gli interventi che sostengono la crescita è giudicata valida e utile per lo sviluppo dell’intera Unione". Il governo ritiene che "il percorso di aggiustamento indicato nel Documento di Economia e Finanza di aprile verso l’obiettivo di medio termine (MTO), ossia il pareggio del bilancio strutturale, si muova all’interno delle regole europee".

Il ministro Padoan ha ribadito che la legge di stabilità per il 2017 darà attuazione al programma indicato nel Def. La riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil "è infatti considerata una priorità e una condizione indispensabile per assicurare lo sviluppo del Paese". L’azione del governo per la riduzione del debito "continua a muoversi su più fronti: da un lato il programma di privatizzazioni e una politica di bilancio responsabile per ridurre deficit e debito, dall’altro le iniziative per favorire la crescita strutturale del prodotto interno".

La Commissione europea ha effettuato una valutazione delle azioni del Governo per valutarne la conformità con la regola del debito e con il rapporto redatto ai sensi dell'art. 126.3 del Trattato e ha concluso che "l'Italia sta rispettando le regole comuni".

Per quanto riguarda le altre raccomandazioni della Commissione, osserva ancora Via XX Settembre, "riguardano aree sulle quali il Governo è già intervenuto, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica e l’occupazione". Sono già state varate numerose misure di alleggerimento della pressione fiscale sui fattori produttivi: l’abolizione del costo del lavoro dalla base imponibile dell’Irap a partire dal 2015, il super-ammortamento sugli investimenti in beni materiali strumentali dal 2016, la riduzione dell’aliquota Ires a partire dal 2017, nonché l’erogazione del bonus 80 euro a partire dal 2014 -con effetti rilevanti nella riduzione del cuneo fiscale.

Quanto alle cosiddette tax expenditure, la riforma del fisco già pienamente operativa "prevede che il governo annualmente proceda allo loro revisione complessiva in base alle mutate esigenze sociali ed economiche". La fatturazione elettronica, che il Governo promuove tra i privati, è già obbligatoria nei confronti della pubblica amministrazione dal 2015. Per quanto riguarda il sistema bancario, "è stato messo in campo uno straordinario sforzo di riforma per favorire il consolidamento del settore e la trasparenza nella gestione, mentre per favorire la riduzione dei crediti deteriorati sono state offerte garanzie sulla cartolarizzazione delle sofferenze (GACS) e sono state semplificate e velocizzate le procedure concorsuali". In campo sociale, altro fronte sul quale la Commissione ha sollecitato l'Italia, Governo e Parlamento "stanno lavorando congiuntamente per adottare un piano anti-povertà che prevede, tra l’altro, un fondo a favore delle famiglie disagiate con figli affetti da disabilità".

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