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Giugno mese 'nero' per le tasse: all'erario oltre 51 miliardi di euro

31 maggio 2016 | 15.22
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Conto alla rovescia per il mese "nero" delle tasse : entro il 16 giugno, infatti, famiglie e imprese saranno chiamate a versare all'erario e agli enti locali 51,6 miliardi di tasse tra Imu, Tasi, Irpef, addizionali sulle persone fisiche, Irap, Ires, Iva e Tari mentre altri 38 miliardi sono attesi con la scadenza del 18 luglio. E' la Cgia di Mestre a fare il punto sulle scadenze fiscali del prossimo mese che non ha volutamente tenuto in conto il versamento dei contributi previdenziali.

In termini assoluti, dice, il versamento che peserà maggiormente riguarderà le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori che garantiranno alle casse del fisco 11 miliardi di euro. Segue, dopo l'abolizione della Tasi sull'abitazione principale e dell'Imu sulle attività agricole e sugli "imbullonati", il pagamento della prima rata dell’Imu-Tasi sulle seconde-terze case: dei 10,2 miliardi di euro di gettito previsti dal pagamento della prima rata di queste due imposte gravanti su tutti gli immobili presenti nel Paese, quelli ascrivibili alle famiglie ammonteranno a circa 5 miliardi di euro.

Altrettanto oneroso, spiega sempre la Cgia, sarà il pagamento del saldo 2015 e dell’acconto 2016 relativo all'Ires (Imposta sui redditi delle società di capitali). Le imprese saranno chiamate a versare poco più di 8,5 miliardi di euro. Tuttavia, le aziende con dipendenti beneficeranno di un minore peso fiscale Irap, grazie all’eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro. Novità, quest’ultima, introdotta con la legge di Stabilità 2015 che vale circa 5,6 miliardi di euro.

L’Irpef, in capo ai lavoratori dipendenti ai pensionati e ai lavoratori autonomi, invece, assicurerà all’erario 4 miliardi di euro. Ma al carico fiscale si sommano anche le difficoltà burocratiche. “La complessità e la farraginosità del nostro sistema tributario spesso deprime perfino gli addetti ai lavori, come i commercialisti o gli addetti ai Caf. Figuriamoci gli imprenditori ”, commenta il coordinatore dell'ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo.

Ma le cattive notizie non finiscono qui. Anche nel mese di luglio è prevista una scadenza fiscale molto importante: tra Irpef, addizionali, Ires, Irap e Iva, i contribuenti italiani dovranno versare all’erario 38 miliardi di euro. In questi due mesi, inoltre, i datori di lavoro, prosegue la Cgia, pagano le ritenute dei propri dipendenti e degli eventuali collaboratori, i committenti quelle dei professionisti per le prestazioni ricevute da questi ultimi, mentre le imprese e i lavoratori autonomi devono onorare l’Iva. Gli imprenditori e i lavoratori autonomi, come pure i contribuenti con redditi sui quali non sono state trattenute completamente le imposte, devono altresì versare il saldo 2015 e la prima rata d’acconto 2016 delle imposte sui redditi Irpef, Ires e Irap; inoltre, devono corrispondere anche il tributo camerale che in questi ultimi anni ha subito una forte riduzione.

“Con un fisco più semplice – conclude il Segretario della Cgia Renato Mason – anche l’amministrazione finanziaria potrebbe lavorare meglio ed essere più efficace. La selva di leggi, decreti e circolari esplicative presenti nel nostro ordinamento tributario, invece, complica la vita a tutti, relegandoci tra il gruppo di paesi meno attrattivi per gli investitori stranieri anche per questo motivo”.

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