E' online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Gian Paolo Repetto del RIE sull’importanza delle interconnessioni per un miglior funzionamento del mercato del gas europeo.
“Soprattutto a partire dal ‘Terzo Pacchetto Energia’ del 2009, nella visione delle istituzioni comunitarie – sottolinea Repetto –, le interconnessioni tra le infrastrutture energetiche dell’Unione Europea e l’armonizzazione delle regole che ne governano la gestione sono diventate centrali per la realizzazione dell’obiettivo di un mercato interno dell’energia integrato, liquido e sicuro”. Complessivamente, aggiunge tuttavia l’esperto del RIE, “negli ultimi vent'anni, sono stati investiti oltre 65 miliardi di euro per l’incremento della capacità dei gasdotti, degli stoccaggi e in rigassificatori, aumentando la capacità di importazione di circa il 40% e di stoccaggio del 50%” ma, nel frattempo, “la domanda è andata tendenzialmente aumentando fino al 2010 (527 md mc) per poi scendere drammaticamente”.
Per questo le infrastrutture di importazione, per la maggior parte progettate e realizzate in funzione dei contratti take or pay a lungo termine, da tempo messi in discussione dall’UE e oggi ampiamente rivisti nella loro struttura rispetto al passato, sono “largamente inutilizzate e presumibilmente in grado di sostenere anche le necessità di importazioni future”, osserva Repetto, secondo il quale, dunque, l’aspetto critico del sistema europeo “non sta nella necessità di incrementare ulteriormente la capacità complessiva in ingresso”, ma nel “coordinare assi interni e direttrici di importazione esistenti e programmate (o potenziali), nel superare le ‘strozzature’ tecniche e commerciali che limitano il collegamento tra zone interne e la possibilità al gas di fluire sulle reti in modo il più possibile bidirezionale”.
Infatti, una tale rete “in un mercato e in un quadro di regole che, pur riconoscendo ancora un ruolo importante ai contratti a lungo termine, sembrano progressivamente spostarsi sul breve periodo – precisa l’analista del RIE – attenua rischi e accresce la sicurezza del settore, mettendo il sistema in grado, entro limiti di fattibilità tecnica ed economica, di indirizzare volumi di gas dove questi servono maggiormente, rispondendo anche ad esigenze di sicurezza e continuità create da situazioni congiunturali. Ciò, inoltre, favorirebbe presumibilmente, un ulteriore allineamento dei prezzi tra le aree di mercato attuali o che si andranno a delineare secondo l’evoluzione del business model del gas europeo. Occorre però non solo utilizzare meglio le ingenti risorse già impegnate nel sistema negli anni passati, ma anche indirizzare opportunamente quelle nuove per non aumentare inutilmente le Regulatory Assets Base”.
In tale contesto, la realizzazione di questi interventi non può che correlarsi a due principali direttrici di policy, conclude Repetto, vale a dire “l’assegnazione di un ruolo certo al gas naturale nella transizione energetica” e “il superamento dell’interesse dei singoli Stati e lo sviluppo dei principi di cooperazione regionale e solidarietà” che dovrebbe condurre, tra l’altro, “ad accordi su meccanismi di compartecipazione ai costi delle infrastrutture tra i Paesi che usufruiscono dei relativi benefici nonché ad un coordinamento delle disponibilità di stoccaggio tra Stati membri, con regole di accesso cross-border e per l’uso delle riserve in situazioni di necessità”.
All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities.
