"Alla prossima riunione degli ambasciatori chiederemo che di sanzioni si discuta in sede di Consiglio, e non ci sia il rinnovo automatico, che si possa sentire qual è lo stato dell'arte degli accordi di Minsk con la constatazione di chi ha fatto cosa e in che tempi". Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine del bilaterale con il presidente russo Vladimir Putin.
"Il punto è richiamare tutti a implementare il protocollo di Minsk - ha aggiunto Renzi - lo facciamo con i partner europei, con gli amici russi e con gli amici ucraini, cui diciamo con chiarezza che l'accordo va implementato da parte di tutti. Una posizione molto seria e coerente".
Durante la conferenza stampa Putin ha annunciato che Russia e Italia hanno concluso accordi per un valore di 1,3 miliardi di dollari.
Il presidente russo ha poi spiegato che la Russia sarebbe pronta a sollevare le contro sanzioni varate nei confronti dell'Occidente "se fossimo certi di non venire ingannati un'altra volta".
Parlando al Forum economico a San Pietroburgo oggi Renzi ha sottolineato che "il termine guerra fredda nel 21esimo secolo è fuori dalla storia e dalla realtà, oltre che ingiusto è anche inutile: Russia e Europa devono tornare a essere buoni vicini di casa".
"Non cerco un facile consenso, l'Italia non è più il Paese che ha bisogno di legittimazione cercando l'altrui consenso ma un Paese che ha voglia di fare sentire la propria voce - ha affermato il presidente del Consiglio - Ma oggi chi pensa a muri e cortine deve capire che invece è fondamentale restituire centralità ai valori che ci uniscono".
In visita in un cantiere della Astaldi (FOTO) il premier ha spiegato: "L'Italia pensa che occorra il dialogo e non la chiusura, l'incontro e non la lontananza. E' importante che siano riaffermate le ragioni che ci uniscono, che sono più di quelle che ci dividono e che vanno sfruttate. Io stesso ho scelto di iniziare la mia visita dall'Ermitage per ricordare che questo, quello della cultura, è un terreno che ci unisce.