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Italiani tartassati, pagano 28 miliardi di tasse in più della media Ue

28 giugno 2016 | 11.42
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Un'immagine dell'Assemblea di Confartigianato
Un'immagine dell'Assemblea di Confartigianato

Nel 2016 gli italiani pagano 28 miliardi in più di tasse rispetto alla media dei cittadini dell’Eurozona. Si tratta di 461 euro di maggiori imposte pro capite. Per le imprese il gap fiscale Italia/Europa è ancora più ampio: il total tax rate, cioè la somma di tutte le imposte e tasse pagate dall'impresa al lordo dei profitti, è pari al 64,8%, il più alto nell’Ue, superiore a quello della Francia (62,7%) ed Austria (51,7%) e più che doppio rispetto a quello di Slovenia (31,0%) e Svizzera (28,8%). E' quanto emerge da una rilevazione Ufficio studi di Confartigianato diffusa in occasione dell'Assemblea annuale.

La situazione peggiora per le piccole imprese con meno di 20 addetti, che pagano un’aliquota fiscale complessiva su Ires ed Irap del 32,8%, superiore di 5,2 punti rispetto al 27,6% delle imprese di medio-grande dimensione, con 50 addetti ed oltre.

Alla crescita della pressione fiscale ha contribuito il prelievo a livello locale: tra il 2011 e il 2015 le imposte dirette e indirette di tutte le Amministrazioni pubbliche sono aumentate del 6%, trainate dall’incremento del 27,2% (+14,8 miliardi di euro) dei 5 principali tributi locali cioè Irap, Addizionali Irpef, Imu e Tasi.

Al peso delle tasse si sommano le complicazioni burocratiche per pagarle. Anche qui un altro record negativo: ogni impresa italiana spreca in adempimenti fiscali 269 ore all’anno, 92 ore in più delle 177 ore della media Ocse e superiori alle 218 ore in Germania, alle 158 ore in Spagna, alle 137 ore in Francia e alle 110 ore nel Regno Unito.

Sulla competitività delle imprese, poi, il cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente, pari al 49%, di 13,1 punti superiore al 35,9% della media Ocse ed il quinto più alto dopo Belgio, Austria, Germania ed Ungheria.

Ritardi, ostacoli, inefficienze del sistema Paese generano un ambiente ostile al 'fare impresa', tanto che nella classifica sulla facilità di fare impresa l’Italia si colloca al 45° posto tra i 189 Paesi del mondo

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