Una mente matematica al servizio di una carriera da manager; una fama da 'tagliatrice di teste' ma anche, per gli azionisti che la ingaggiano, una garanzia di risultati. Lucia Morselli, ex numero uno della Ast di Terni e prossimo Ad di AcciaItalia, la newco di Cdp, Delfin e Arvedi, resta fedele all'acciaio e si prepara, in caso di vittoria della cordata italiana, alla guida dell'Ilva. "Ogni giorno studio almeno 5 pagine di matematica o fisica”, ama ripetere per tornare a sottolineare un approccio all'economia che lei, laureata alla Normale di Pisa in Matematica, ritiene indispensabile.
La sua è una carriera rapida, iniziata in Olivetti, proseguita con una miriadi di incarichi diversi, fino ad approdare nella galassia ThyssenKrupp. Prima alla Berco, protagonista di una durissima trattativa che ha portato a drastici tagli del personale, e poi alla Ast di Terni, sempre nelle vesti di manager di fiducia della casa madre tedesca. L'esperienza in Umbria, a fronte di una'altra lunga e difficile trattativa chiusa con un accordo che alla fine ha messo d'accordo azienda e sindacato, è andata in archivio con buoni risultati. A certificarli è stata la nota con cui Thyssenkrupp ha accettato la richiesta di Morselli di non prolungare il suo contratto. Secondo la multinazionale tedesca “dopo anni di ingenti perdite, Ast è riuscita a contribuire positivamente al bilancio della ThyssenKrupp e sotto la guida della Morselli ha implementato con successo un nuovo piano industriale orientato verso il futuro, migliorando in modo significativo la crescita dei volumi della produzione e delle vendite”.
Ora, una nuova sfida. Nel consiglio di AcciaItalia in quota Cassa Depositi e Prestiti, pronta ad assumere l'incarico di amministratore delegato e, nel caso in cui la sua cordata dovesse aggiudicarsi la gara, a gestire un piano di rilancio ambizioso per l'Ilva e l'intera industria dell'acciaio in Italia.
