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Saldi al via, spenderemo 232 euro a famiglia. Il vademecum per acquisti corretti

01 luglio 2016 | 10.19
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Da domani partono in tutta Italia i saldi estivi. Ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 232 euro per un valore complessivo intorno ai 3,6 miliardi di euro. L'acquisto medio pro capite dovrebbe attestarsi intorno ai 100 euro. E' quanto emerge dalle stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio, che sottolinea come per la prima volta l’avvio dei saldi risponde alla richiesta di Federazione Moda Italia di avere una data unica a livello nazionale anche per evitare fenomeni di distorsione di concorrenza tra imprese nei diversi territori.

“Speriamo che le tante chiacchiere, l’agitazione e le molte ansie create intorno alle conseguenze della Brexit - afferma Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio - non vadano a penalizzare un clima di fiducia delle famiglie italiane che già non è al massimo. I consumi ancora deboli in stagione e le condizioni meteo non favorevoli hanno determinato una forte disponibilità di ’invenduto’. Per questo i consumatori avranno ampia possibilità di scelta".

"A noi operatori - continua Borghi - questi saldi di 'fine stagione' (a stagione appena iniziata), speriamo possano portare liquidità per far fronte alle scadenze con i fornitori; certamente non margini. In sostanza si tratta di un ‘brodino’ ad un paziente ancora convalescente”.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base. Il primo riguarda i cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Il secondo principio riguarda la prova dei capi, dove non c’è obbligo ed è rimessa alla discrezionalità del negoziante. Terzo: per i pagamenti le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Altro punto quello dei prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Infine, quanto all'indicazione del prezzo, è obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come 'Saldi Chiari', 'Saldi Trasparenti', 'Saldi Tranquilli'.

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