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Voli in ritardo o cancellati? Gli italiani possono reclamare 270 mln

10 luglio 2016 | 14.54
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I disagi provocati da ritardi, overbooking o cancellazioni di voli possono essere rimborsati ma solo il 7% dei passeggeri indennizzabili rivendica i propri diritti. E' partito da questa premessa il servizio legale offerto da Cliam.it, nato dall’idea dell’imprenditore belga-olandese Ralph Pais nel 2012, che presenta i suoi servizi anche in Italia dove, si stima si possano reclamare 270 milioni di euro per questi inconvenienti, rimborsi non reclamati che in Europa arrivano a circa 3 miliardi di euro.

Secondo la legge europea infatti, i passeggeri i cui voli hanno subito più di tre ore di ritardo, sono stati cancellati o sono andati in overbooking, hanno diritto ad un risarcimento pari a 250, 400 o 600 euro a passeggero a seconda della tratta aerea. L’ammontare di tali risarcimenti è fisso, indipendentemente dal costo del biglietto. Se la tratta è fino a 1500 km (per esempio, Londra - Malaga) si ha diritto a 250 euro. Se la tratta è fra i 1500 e i 3500 chilometri (per esempio, Manchester - Roma) si ha diritto a 400 euro. Se la tratta è maggiore di 3500 km (per esempio, Londra – New York) si ha diritto a 600 euro.

Le norme hanno anche effetto retroattivo, e per l'Italia potranno inoltrare la richiesta di risarcimento tutti i passeggeri che hanno avuto un volo cancellato o in ritardo negli ultimi 3 anni. In Belgio il termine è di 1 anno mentre per il Regno Unito sono 6 gli anni a disposizione.

Il servizio si può richiedere effettuando il log in sul sito www.claimit.eu, laddove con pochi click e in otto lingue sarà possibile compilare un modulo e inviarlo in pochi minuti ai legali della società. Il servizio è interamente gratuito e Claim it solo a successo conseguito e a rimborso avvenuto avanzerà la richiesta di un 25% di commissione.

"Circa 1,1 milioni di italiani si sono trovati su uno degli 8.400 voli che, negli ultimi tre anni, hanno subito più di tre ore di ritardo o che sono stati cancellati - ha spiegato Abraham Moszkowicz, uno dei più prestigiosi avvocati d'Olanda, che ha escluso per ora l'interesse della società per l'applicazione della formula di Claim it ad altri settori, quali ad esempio il ferroviario - Il 97% di questi passeggeri non ha sporto alcun reclamo per essere rimborsato: l’ammontare che resta da reclamare è quindi di 270 milioni di euro".

"Il rimborso si applica ai voli provenienti da qualsiasi aeroporto europeo o se il volo atterra in un aeroporto europeo” – ha precisato il fondatore e amministratore delegato Ralph Pais, - purché, in quest’ultimo caso, si tratti di una compagnia aerea europea". Sono stati presi in esame anche i casi di scioperi non autorizzati per i quali vale la richiesta del rimborso, mentre molto importante è il criterio per il quale si stabilisce l'ammontare del ritardo sin dal momento in cui l'aereo una volta atterrato, non si ferma e permette l'uscita dei passeggeri.

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