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Pa, la Uil avverte: "Rinnovo va fatto, senza risposte anche sciopero generale"

27 agosto 2016 | 16.33
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Pa, la Uil avverte:

Il rinnovo del contratto del pubblico impiego "va fatto". Da parte del sindacato "non c'è ottimismo ma determinazione a fare i contratti". E, nel caso della pubblica amministrazione, è il Governo che deve dare risposte, "a partire dall'impiego delle risorse che ci sono e da quelle che vanno stanziate con la legge di stabilità". Ma, avverte il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, interpellato dall'Adnkronos, "se le risposte saranno negative, se entro settembre non si avvierà il rinnovo in maniera seria, prepariamo risposte adeguate, incluso lo sciopero generale se serve".

Non si tratta di una minaccia, ma di una conseguenza naturale in assenza delle risposte necessarie. "Siamo un sindacato che tratta e che vuole fare accordi, ma se non si fanno i contratti noi dobbiamo rispondere facendo quello che deve fare un sindacato quando non ottiene risposte: la lotta". Secondo Barbagallo, servono innanzitutto risorse adeguate. "L'Avvocatura dello Stato e la Rgs hanno stimato in 7 mld l'anno la cifra persa con il mancato rinnovo, noi ci siamo limitati a ricordarne l'entità", premette, per poi aggiungere: "ovviamente, siamo pronti a discutere e a ragionare su un arco temporale più lungo e credo che in questo modo, se c'è la volontà da tutte e due le parti, sia possibile arrivare a contratto decente".

Metalmeccanici. Il leader della Uil affronta con fermezza anche il capitolo che riguarda la trattativa, tutta in salita, per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Federmeccanica "deve togliere i suoi veti ideologici", affonda Barbagallo, ribadendo la posizione del sindacato. "Siamo responsabili e vogliamo accordi equi, ma il contratto nazionale deve garantire a tutti un incremento salariale che restituisca il potere d'acquisto perso", spiega, chiedendo ironicamente: "cosa facciamo alcon l'80% delle imprese che non fa contrattazione di secondo livello? Gli diamo i voucher...?".

Modello contrattuale. Partita aperta, intanto, con Confindustria per la riforma del modello contrattuale. "Siamo determinati, vogliamo fare un accordo", assicura il segretario generale della Uil, alla vigilia dell'incontro con Confindustria del 1 settembre. "Bisogna ricordarsi che serve un grande patto fra le parti per rilanciare il paese, gli imprenditori sanno che senza un recupero del potere d'acquisto di lavoratori e pensionati non c'è nessuna possibilità di ripresa", evidenzia. Fatta questa premessa, prosegue, "siamo perfettamente d'accordo a detassare il lavoro ma va fatto da tutti e due i lati, per le imprese e per i lavoratori". Questo, perché in Italia "abbiamo il più alto costo del lavoro pro capite in Europa e i salari più bassi". In questo scenario, scandisce il leader del sindacato di via Lucullo, "ci deve essere una detassazione strutturale, perché a forza di bonus non si danno certezze e le imprese non si sbilanciano con le assunzioni e, del resto, anche gli ultimi dati Inps dimostrano l'impostazione errata della decontribuzione a senso unico".

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