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Sfiducia in banche, in Germania è boom vendite casseforti

30 agosto 2016 | 18.03
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Sfiducia in banche, in Germania è boom vendite casseforti

Soldi sotto il mattone, nella cassaforte dietro una natura morta o nascosti in qualche anfratto del cassettone della nonna: non sono pratiche decadute da decenni, non sono metodi di anziani diffidenti o di nostalgici. Conservare il denaro in casa è il nuovo trend dei risparmiatori tedeschi la cui sfiducia nelle banche ha provocato un balzo a doppia cifra delle vendite di casseforti casalinghe.

Ed in particolare sulla scelta di conservare il cash sotto il materasso è il timore che le banche facciano ricadere sui correntisti il costo dei tassi di deposito negativi imposti dall Bce per rivitalizzare l'inflazione.

"Riporre i soldi in banca non paga e vieni pure tassato", afferma Uwe Wiese, pensionato 82enne che di recente ha acquistato una cassaforte inespugnabile per riporvi circa 53mila euro di risparmi. E la prospettiva di tassi di interesse negativi non fa che spingere ulteriormente verso l'alto le vendite delle inespugnabili cassette di ferro. Burg-Waechter KG, il più grande produttore tedesco del prodotto, nel primo semestre dell'anno ha registrato un balzo del 25% delle vendite di casseforti casalinghe su base annua, sulla scia di un domanda "significativamente più alta da parte dei privati, principalmente in Germania" spiega il capo delle vendite Dietmar Schake, citato dal Wsj. Forti rialzi anche per i concorrenti Format Tresorbau GmbH and Hartmann Tresore.

Il rischio che gli istituti rincarino i costi è reale come mostra il caso della Raiffeisenbank, una piccola banca cooperativa della città bavarese di Gmund che a partire dal primo settembre si riserva di addebitare ai propri clienti lo 0,4% in più sui depositi superiori a 100mila euro. Si tratta di 140 clienti con risparmi totali pari a circa 40 milioni.

"Se una banca mi dice che devo pagare gli interessi sul mio deposito mi prendo i miei 50mila euro li metto sotto il cuscino o compro una cassetta di sicurezza" afferma Dagmar Metzger imprenditore 53enne di Monaco di Baviera. "E' assurdo dover pagare per risparmiare", attacca Marlene Marek , 58 anni, proprietaria di un bistrot Francoforte. Dichiarazioni dalle quali emerge un sentimento comune di sfiducia verso gli istituti di credito.

E la predilezione dei tedeschi per la cassaforte appare anche legata all'attaccamento al contante a scapito di carte di debito e pagamento. E i dati parlano chiaro: in Germani circa l'80% delle transazioni al dettaglio tedesche sono in contanti, quasi doppio del tasso Usa al 46%, secondo un sondaggio della Bundesbank del 2014.

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